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Renzi, da amico di Maria ad amico di Barbara

Confesso, scrivo e sottoscrivo: mi sono rifiutato categoricamente di vedere la trasmissione di Barbara D'Urso con ospite d'eccezione il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Confesso anche di non aver mai visto in vita mia alcuna trasmissione di Barbara D'Urso. Benedetto sia il telecomando, strumento da beatificare, che ti consente con un gesto banale di cancellare dalla vista e dagli altri sensi certi programmi e simili personaggi.

Mi son dovuto sorbire mio malgrado, però, commenti a non finire sui contenuti del programma suddetto, da quelli riguardanti le eccelse qualità giornalistiche della conduttrice alle incredibili facoltà paragnostiche del Presidente del Consiglio. A leggere qua e là, incuriosito, apprendo che il Presedente del Consiglio avrebbe prodotto persino cifre relative al suo operato. Ora, se tutte le cifre ufficiali non dimostrassero la disastrosa inefficacia del suo governo, potremmo anche sorvolare, considerando il tutto come una ragazzata incosciente. Ma questo personaggio è, ci piaccia o meno, il Presidente del Consiglio dei Ministri.

Prima considerazione che mi sono fatto, così, tra me e me: un Presidente del Consiglio dovrebbe illustrare provvedimenti e operato di fronte a platee competenti che gli sappiano porre domande concrete e non presentarsi sbracato su una poltrona di uno studio televisivo di fronte ad una conduttrice incapace d'intendere e di volere in materia politica, abituata com'è a trattare temi d'infima levatura in tutti i sensi. Ne dobbiamo forse dedurre che il nostro Presidente del Consiglio non sa elevarsi oltre, visto che i suoi movimenti per l'Italia sono oramai regolarmente scanditi da lanci di uova?

Questo nostro Paese ha dovuto sopportare circa un ventennio nel quale tutto il peggio che si poteva solo immaginare veniva superato dalla cronaca quotidiana tanto da far cadere sempre più in basso la nostra autostima e la credibilità internazionale, con l'inefficacia di una Presidenza della Repubblica incapace d'intervenire per mettere fine a ciò se non dopo l'insistenza degli altri Paesi europei, di qualsiasi colore politico. Ora, seppur con altri connotati, sembra ripetersi il copione, con una Presidenza della Repubblica per la quale l'interpretazione della Costituzione, e il suo rispetto, sembrano "optional" fastidiosi. Da quando in qua è concesso al Presidente della Repubblica di ritagliarsi "motu proprio" la facoltà di rilasciare interviste su provvedimenti del Governo, per giunta non ancora ratificati dalle Camere? Dobbiamo ricordargli noi che le sue opinioni in materia possono essere esternate attraverso messaggi diretti alle Camere e non con dichiarazioni alla stampa?

Aleggia l'impressione che la presenza di Renzi nella trasmissione della D'Urso somigli tanto a un prematuro tentativo di recuperare consensi in quella destra pressapochista e vanesia, tipica di Forza Italia, per arginare quelli che il ragazzo sta perdendo a sinistra, giorno dopo giorno. Avanti, dunque, nella partecipazione a trasmissioni dove nessuno ti contesta, nessuno ti chiede di render conto dei conti, nessuno ti costringe a giustificare cifre balzane, nessuno ti mette spalle al muro sulla sistematica distruzione dei diritti, anche quelli finora considerati fondamentali, dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari e, in un prossimo futuro, quelli dei malati, dei bisognosi, dei pensionati.

A quale talk dovremo assistere prossimamente per apprendere i futuri provvedimenti del Governo? Il Presidente della Repubblica non ha alcunché da commentare, magari con un messaggio alle Camere? Oppure, per richiamare il Governo al rispetto delle regole istituzionali e costituzionali, attende di essere a sua volta richiamato al rispetto dei propri doveri dai governanti degli altri Paesi europei?

Quanto siamo mal messi! Dalle olgettine alle "nipoti" di Mubarak, dalle assistenti dentali alle professioniste del burlesche, dal letto di Putin alle sue baite, dalle pagliacciate indecenti nei consessi internazionali alle stoppose giustificazioni di atteggiamenti indegni di chi ricopriva sino a poco tempo fa cariche istituzionali, siamo passati alla politica dei talk, buona per il medesimo pubblico dell'ex Cavaliere. Intanto stiamo a vedere di chi Renzi sarà nuovo amico, dopo Maria e dopo Barbara. Ma noi non dobbiamo rassegnarci. 

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