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Regionali in Calabria: i trend elettorali degli ultimi anni

Il Movimento 5 Stelle ha perso molti consensi dopo il boom del 4 marzo 2018, mentre è cresciuto il centrodestra

di Alessio Vernetti

Il 3 e il 4 ottobre si voterà, oltre che per amministrative e suppletive, anche per le regionali in Calabria. A quasi un anno dall’improvvisa scomparsa della governatrice forzista Jole Santelli, eletta presidente il 26 gennaio 2020 e deceduta il 15 ottobre dello stesso anno, i calabresi dovranno scegliere chi li guiderà. Per il centrodestra corre Roberto Occhiuto, capogruppo alla Camera di Forza Italia e fratello del sindaco di Cosenza Mario, mentre l’asse PD-M5S schiera Amalia Bruni, direttrice del Centro regionale di neurogenetica. Ai due candidati principali si aggiunge Luigi De Magistris, sindaco uscente di Napoli che prima di entrare in politica è stato magistrato proprio in Calabria.

 
Ma cosa raccontano i trend elettorali nella regione? Chi può vincere? Alle elezioni politiche del 2018 in Calabria il Movimento 5 Stelle fu la lista più votata in quasi tutti i comuni della regione, con oltre il 43% dei voti ottenuti per la Camera. Nello specifico, il Movimento andò meglio nella parte settentrionale della regione rispetto a quella meridionale, dove invece si affermò il centrodestra (che a livello regionale prese il 32%).
 
 
Già alle europee del 2019, però, il quadro cambiò: il Movimento 5 Stelle restò prima lista col 27% dei voti, ma il centrodestra a trazione salviniana (Lega+FdI+FI) arrivò al 46%. Solo terzo, al 22%, il centrosinistra (che qui consideriamo composto dalla somma di Partito Democratico, +Europa ed Europa Verde).
 
 
L’indebolimento del Movimento 5 Stelle proseguì con le regionali del gennaio 2020: il candidato M5S Francesco Aiello si fermò al 7%, restando fuori dal Consiglio regionale. A vincere col 55% fu, come detto, la candidata del centrodestra Jole Santelli, che superò di 25 punti l’imprenditore Pippo Callipo (centrosinistra) e che vinse in tutti i comuni principali della regione (anche se, a livello di liste, a spuntarla fu il PD).
 
 
NOTE
Nelle mappe sono indicati i 15 comuni calabresi più popolosi.
Se il vantaggio è lieve lo schieramento più votato ha avuto da 0 a 10 punti di vantaggio sul secondo schieramento, se è medio da 10 a 20 punti, se è netto oltre 20 punti.
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