Recensione del libro "I bepi della capanna"
La curiosità del titolo che "mì attizzava", unita al fatto che tratta di pionerismo (tema a me caro), mi ha spinto ad acquistare questo libro.
Debbo dire che la cosa mi ha soddisfatto, già quando avevo letto le prime dieci pagine mi sentivo avvinta in quella atmosfera e mi è scappata pure qualche lacrimuccia. Ebbene sì, è commovente a tratti, e c'è anche quel pizzico di amore che coinvolge noi donne, eterne romanticone, anche se poi apparentemente vogliamo ostentare durezza di carattere.
Lo stile convince oltre a coinvolgere, piccole sviste visibili all'occhio solo ai filologi più agguerriti (ho visto molto peggio su alcuni giornali nazionali), anche se piccole, auspicabilmente da appianare, e comunque non compromettono affatto la leggibilità e godibilità del libro.
La trama tratta di alcuni immigrati nel territorio pontino (Latina) nell'immediato dopoguerra, che vengono truffati e discriminati dal vicinato. Intorno vi ruotano altre vicende che sono collegate ai vari interpreti del libro.
Purtroppo, per gli amanti della carta stampata, è disponibile solo in versione Ebook su Google Play, ma il futuro è gia tracciato da un pezzo nel resto del mondo e noi italiani da buoni ultimi non ci vogliamo adeguare a questa nuova tecnologia, peraltro molto comoda ed ecologica.
L'autore cinquantenne, Massimo Icolaro, è della zona di Latina e quindi probabilmente tratta un tema a lui noto, visto anche come viene sviscerato il leitmotiv nella Prefazione, nella quale traspare uno smisurato amore per la propria Terra.
Questo il link, per chi fosse interessato
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