• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Realtà aumentata: il futuro passa da qui

Realtà aumentata: il futuro passa da qui

Tutti quanti sappiamo cos’è la realtà virtuale: si tratta di un mondo alternativo a quello reale in cui si “vive” all’interno di una macchina, e si tocca, si sente, si odora e si vede tutto attraverso una stimolazione simulata da da un computer.

Molti film hanno rappresentato realtà virtuali nelle quali i protagonisti vivono storie, avventure e addirittura amori, attraverso la stimolazione posticcia di un mondo che non esiste.

Unendo le peculiarità della realtà virtuale con il mondo reale, si ottiene una realtà "maggiorata" ed amplificata: questo mondo si chiama "Realtà aumentata" ed è una delle nuove frontiere della tecnologia di domani.

La realtà aumentata consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer. La percezione del mondo dell’utilizzatore viene “aumentata” da oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale. Un esempio abbastanza noto di questo tipo di applicazioni è in campo militare, dove ad esempio al pilota che osserva il terreno vengono fornite, sovrapposte al terreno reale, informazioni digitali quali la classificazione dei mezzi militari presenti in amici/nemici.



Immaginate di essere in auto e guardare la strada di fronte a voi e di vedere, oltre alla striscia di asfalto gli alberi ed il panorama, anche informazioni digitali sulla larghezza della carreggiata, la temperatura dell’aria e la velocità che si sta tenendo: il tutto senza staccare gli occhi dalla strada ma sotto forma di digitalizzazione 3D e trasparente, esattamente come accadeva a Arnold Schwarzenegger in Terminator.

Ora, la tecnologia di cui disponiamo oggi pone dei limiti ovvi a questo tipo di tecnologia: simulare un universo computerizzato è già ad oggi impossibile, quindi il sovrapporre la realtà alla simulazione in tempo reale e con dovizia di dettagli, è una cosa impensabile. Di fatto ci manca capacità di calcolo.

Ma se potessimo immaginare un mondo in cui la realtà si fonde con la virtualizzazione, i limiti tecnologici, progettuali e scientifici sono pressoché infiniti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares