• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Quella Crisi che in Italia c’è ma non si vede

Quella Crisi che in Italia c’è ma non si vede

Quella Crisi che in Italia c'è ma non si vede

Per fortuna arrivano notizie confortanti dall’Estero: in Gran Bretagna il nuovo Premier e i Ministri hanno annunciato tagli del 5% ai loro stipendi; in Spagna Zapatero ha appena varato una manovra di 15 miliardi, ed ai membri del governo verrà decurtato il 15% dello stipendio; in Portogallo è prevista la riduzione del 5% degli stipendi dei dipendenti pubblici più anziani e dei politici; in Francia (parbleu!) sono ripresi i sequestri dei manager.
 
Per l’Italia ci ha pensato Giorgio Stracquadanio del PDL, che alcuni giorni fa ha dichiarato che i parlamentari dovrebbero essere meglio retribuiti.
 
E già, come potremmo dimenticarci dei nostri poveri onorevoli, in tempi di Crisi, sono i più pagati dell’Occidente e sembra che nessuno se ne accorga.
 
Ma in tanto anche in Italia la crisi c’è: ci sono ben 6 Regioni che a causa del loro deficit hanno la sanità commissariata, e queste regioni sono Lazio, Campania, Calabria, Molise, Sicilia ed Abruzzo.
 
Sembra che il Governo abbia appena chiesto ai governatori di queste regioni di aumentare le tasse ai loro cittadini, Irpef ed Irap ad esempio, e per ora niente fondi FAS.
 
Una sanità commissariata, sul lastrico e ridotta allo stremo, che oggi in Campania purtroppo ha già fatto contare la sua prima vittima: si chiama Mariarca, è un’infermiera dell’Ospedale San Paolo, aveva protestato contro il mancato pagamento degli stipendi dell’ASL Napoli 1, con lo sciopero della fame e togliendosi 150 milligrammi di sangue al giorno.

Mariarca sembra sia morta ieri dopo 3 giorni di Rianimazione, debilitata dall’estrema forma di protesta."Stanno giocando sulla pelle e sulla salute di tutti quanti" avrebbe detto in un’intervista.
 
Tutto sommato è da notare che anche Berlusconi come Primo Ministro ha dato la sua prima risposta concreta alla Crisi: gli verranno tagliati ben 300.000 euro al mese dal suo stipendio.
 
300.000 euro al mese + Villa che andranno alla moglie Veronica Lario, per pagarle gli alimenti e la sopravvivenza post-divorzio ovviamente.

Cosa c’è entra il suo divorzio con tutto questo? Vabbè dai sempre di Crisi di tratta...

Perché in fondo anche in Italia la Crisi c’è.
Si percepisce, si sente. Ma è inutile che vi guardate attorno.
E’ invisibile come un trucco. Come il suo cerone ed il suo parrucchino.

C’è. Ma non si vede.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox




Palmares