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Presa diretta. L’era della solitudine

Benvenuti nel mondo della rumorosa solitudine: viviamo da soli, come succede al 40% degli italiani, bombardati da messaggi, da post e tweet da tutto il mondo, che arrivano dai nostri amici virtuali. Basta alzare la testa quando siamo in metropolitana o sul treno per andare al lavoro. Ma se abbiamo bisogno di aiuto non c’è nessuno. Arriveremo anche noi a ricorrere agli amici in forma di robot come in Giappone?

La solitudine è il tema dell’ultima puntata di questa stagione di Presadiretta: ci sarà un reportage che per la prima volta in Rai parla a questo argomento di cui si parla così poco. Siamo sempre più soli, lo dicono i numeri, aumentano le persone che vivono da sole, il 33% di media ma in città come Milano si arriva già al 55% e si spezzano quelle relazioni che dovrebbero sostenerci: “più di un italiano si dieci dichiara che non saprebbe a chi rivolgersi in caso di aiuto”. Quello di Presadiretta sarà un viaggio emozionante e delicato tra l’Italia e il Giappone, gli Stati Uniti, l’Inghilterra. E se la cura a questa malattia fossero grandi iniezioni di socialità?

Ma quali sono gli effetti di questa solitudine della società moderna?
I ricercatori del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, sotto la guida della neuroscienziata Veronica Witte, hanno indagato il cervello e le abitudini sociali di 1900 abitanti della città, tutti sopra i 50 anni. Li hanno testati all’inizio della ricerca e poi sei anni dopo: risultato, il prezzo della solitudine è molto caro. Lo racconta la stessa dottoressa Witte: “I soggetti che erano meno connessi socialmente hanno mostrato un invecchiamento più veloce del cervello. Se analizziamo la differenza tra due partecipanti, uno con un solo amico stretto e l’altro con tre o quattro amici stretti , vediamo che l’ippocampo di una persona più sola invecchia di un anno in più, rispetto a quello di persona con più amici”.
La solitudine prolungata quindi è come se atrofizzasse i nostri cervelli?

“Si, si potrebbe dire così: tutti invecchiando andiamo incontro ad una atrofizzazione dei tessuti del cervello, della materia grigia e bianca. Ma quello che abbiamo visto qui è una accelerazione di questo invecchiamento e questa accelerazione è connessa ad un alto rischio di sviluppare malattie neuro degenerative, demenze e declino cognitivo.. ”

In Inghilterra hanno trovato una soluzione: si chiama “social prescribing”, la prescrizione sociale, un approccio innovativo della sanità che si cura dell’aspetto sociale della salute ovvero, i medici oltre alle ricette per i farmaci possono prescrivere anche attività terapeutiche contro la solitudine.

Jenny Hartnoll è una delle operatrici di prescrizione sociale: “Le persone hanno molto bisogno di riconnettersi con gli altri, amici, familiari, vicini di casa, perché spesso le persone non si parlano affatto o vorrebbero farlo di più. Noi operatori li aiutiamo a farlo oppure li indirizziamo a gruppi di camminate, incontri di conversazione al bar, gruppi di ginnastica, gruppi per l’elaborazione del lutto. Il medico indirizza i pazienti a noi e noi poi passiamo molto tempo con loro per capire cosa si può fare per alleviare la loro solitudine.”
E cosa ne pensano i medici di base? Hellen Kingston lo spiega a Presadiretta “I miei pazienti erano in grado di gestire problemi di salute anche molto complicati, mentre quelli che erano soli o isolati dalla famiglia o che avevano perso i contatti gli amici, soffrivano molto di più. La solitudine amplifica notevolmente i problemi di salute, anche un semplice mal di schiena o un dolore al ginocchio diventa un ostacolo insormontabile.”
Quindi cosa fa quando vede un paziente che deve migliorare le sue relazioni sociali?

“Gli chiedo cosa sta succedendo nella sua vita, se si sente solo. Se posso do qualche consiglio, propongo qualche attività sociale in linea coi suoi interessi. Ma se qualcuno è davvero in difficoltà, allora lo metto in contatto con gli operatori della prescrizione sociale. Dal punto di vista dei costi abbiamo risparmiato circa 6 sterline per ogni sterlina investita in prescrizione sociale, quindi questo approccio è molto conveniente per il servizio sanitario nazionale”.

Su Today.it trovare una anticipazione del servizio:

Con lo speciale "L’era della solitudine", "PresaDiretta" si sofferma sul Giappone, dove migliaia di persone muoiono in isolamento, un fenomeno noto come Kodokushi. Il programma perlustra le “Gomi-Yashiki”, abitazioni colme di rifiuti, e servizi come gli Host club e le app di incontri, volti a combattere la solitudine. Cresce anche il numero di anziani che commettono reati per trovare compagnia dietro le sbarre. Spostandosi In Italia, le telecamere del programma fanno visita a Milano, dove oltre la metà delle famiglie è composta da una sola persona, creando un mercato immobiliare unico. Viene seguito un funerale umanitario per chi non ha più nessuno, e raccontato il lavoro dei genealogisti che cercano gli eredi di persone decedute in solitudine. Infine, si parla di Telefono Amico, che registra un forte aumento di richieste da persone isolate. L'inchiesta si conclude con una visita in Germania, dove si studiano gli effetti dell'isolamento sul cervello umano, e nel Regno Unito, il primo Paese al mondo ad aver istituito il Ministero della Solitudine per contrastare questa crescente crisi.

 

In Aspettando Presadiretta si tornerà a parlare dell’Emilia Romagna all’indomani della seconda alluvione nello spazio di un anno per domandarci cosa non ha funzionato, che fine hanno i soldi stanziati dal governo per la messa in sicurezza del territorio e per i ristori alle persone e alle aziende che avevano perso tutto nell’alluvione dell’anno scorso.


Presadiretta ha raccolto le testimonianze degli imprenditori colpiti dall’alluvione, come Stefano Tamesini, che assieme alla moglie gestisce un’impresa di biancheria con dieci dipendenti: “La pratica Figiuolo, diciamoci la verità, è stata resa volontariamente di una complicazione pazzesca ”.
Dopo l’alluvione ha perso tutto, le materie prime e le macchine da cucire con cui lavorano.
Quali sono queste complicazioni?
“Considerate che per un bene, unico, una macchina da cucire, un compressore, una macchina da taglio, qualsiasi cosa, io devo fare la foto digitale del bene che è andato perduto, numero di matricola, fattura, poi dichiarazione di riparabilità o non riparabilità, bonifico di questa macchina e movimento contabile sul conto corrente in cui si vede il movimento di quel bonifico che èandato a pagare quella macchina. Tutto questo per ogni bene. Mettiamo che io ne possa avere 350, moltiplicate voi..”
Alla fine dei 300mila euro che ha perso non ha recuperato nulla: “siamo andati di tasca nostra, abbiamo fatto due mutui che sono serviti a ricomprare le macchine per ripartire che adesso sono di nuovo sott’acqua. Noi adesso come facciamo a ripartire?”

Ma non è solo l’Emilia Romagna ad essere a rischio: ci sono altre regioni coi medesimi problemi, in alcune i lavori per gestire le situazioni di emergenza sono stati fatti, come in Lombardia e Presadiretta andrà a raccontarli.
Verrà poi discusso col climatologo Antonello Pasini lo stato del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

La scheda del servizio:

 

Il dramma della solitudine e le questioni legate al dissesto idrogeologico al centro di "Aspettando PresaDiretta" e "PresaDiretta", in onda domenica 20 ottobre alle 20.35 su Rai 3. Su 900 mila frane presenti in Europa, 600 mila sono concentrate in Italia. Con l’autunno alle porte e il ripetersi di eventi estremi come in questi giorni in Liguria, l’ultima puntata della stagione 2024 del programma si apre con il tema del dissesto idrogeologico. Dall’Emilia Romagna alla Lombardia, tra interventi non realizzati ed esempi positivi di prevenzione sul territorio. E poi "PresaDiretta" si occupa della solitudine, un fenomeno definito dall’Oms: “un problema di salute pubblica globale”. Attraverso un viaggio tra Italia, Giappone e Gran Bretagna si cercherà di comprendere come è cambiato il modo di vivere, di lavorare, di abitare gli spazi nelle grandi città. Per capire perché da soli ci si ammala di più e il mondo appare più ostile. Qual è l’impatto economico, sociale, sanitario della solitudine sulla società?
"Aspettando PresaDiretta", nella prima parte della serata ritorna in Emilia Romagna. A Modigliana, Brisighella, Faenza, Ravenna, tra fiumi esondati, argini crollati, città invase dall’acqua e dal fango. Ad appena 16 mesi dal precedente disastro, un’altra alluvione ha colpito un territorio per il quale il governo aveva stanziato 3,8 miliardi destinati a messa in sicurezza e rimborsi a famiglie e aziende. Quanti soldi sono arrivati e quanti sono stati impiegati davvero? Cosa doveva essere realizzato e non è stato fatto? Un viaggio tra cittadini, amministratori e imprese, alla ricerca di risposte su competenze e responsabilità. E poi "PresaDiretta" è andata in Lombardia e nel Lazio per raccontare come la prevenzione può proteggere l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e anche il patrimonio artistico. Ma in un Paese dove più di 8 milioni di italiani sono esposti al rischio di frane e alluvioni, a che punto è il Piano nazionale di adattamento ai mutamenti climatici? Per parlarne in studio con Riccardo Iacona ci sarà il climatologo Antonello Pasini, ricercatore dell’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
"L’era della solitudine" porterà il pubblico in Giappone, il Paese con la popolazione più anziana del pianeta, dove nei primi tre mesi del 2024 quasi 22 mila persone sono morte in solitudine. Un racconto sorprendente in un Paese che ha inventato persino una parola per queste morti: Kodokùshi. "PresaDiretta" è entrata in una delle migliaia di “Gomi-Yashiki”, case dove le persone vivono e muoiono sole, sepolte dall’immondizia. Ha raccontato il lavoro degli Host club, i locali dei professionisti dell’affetto a pagamento, che arrivano a guadagnare fino a 40.000 euro al mese; le app di incontri organizzati dall’intelligenza artificiale della municipalità di Tokyo; i robot per tenere compagnia venduti al prezzo base di 3 mila euro. E ancora, una nuova emergenza nazionale: 3 mila anziani che hanno commesso piccoli reati per farsi arrestare. Perché perfino una cella è preferibile alla solitudine della propria casa.
Poi in Italia, dove si moltiplicano le iniziative per affrontare le conseguenze della solitudine, una condizione di vita che si allarga a macchia d’olio. "PresaDiretta" ha seguito uno dei 170 funerali umanitari che ci sono ogni anno a Milano, per dare una sepoltura dignitosa a uomini e donne che non hanno più nessuno accanto. E ha esplorato il modello Milano, la città in cui il 55 per cento delle famiglie è monocomponente e dà vita a un mercato immobiliare che raccoglie più della metà di tutti gli investimenti del settore in Italia. Ha raccontato il lavoro dei genealogisti, che hanno il compito di andare alla ricerca degli eredi di persone morte da sole. Infine, è andata a trovare gli operatori di Telefono Amico, che dopo quasi 60 anni di attività, sta conoscendo un boom di richieste da parte di persone che non hanno nessuno a cui rivolgersi, a cui chiedere aiuto.
E ancora, quale impatto può avere la solitudine sulla salute e come prevenirlo? Per capirlo "PresaDiretta" è andata in Germania dove gli scienziati stanno studiando gli allarmanti effetti dell'isolamento sociale sul cervello e in Gran Bretagna, primo Paese al mondo a istituire il Ministero della Solitudine.
"L’era della solitudine" è un racconto di Riccardo Iacona con Liza Boschin, Antonella Bottini, Marco Della Monica, Lorenzo Grighi, Lisa Iotti, Irene Sicurella, Eugenio Catalani, Fabio Colazzo, Matteo Delbò, Paolo Martino, Massimiliano Torchia.

 

 

Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.

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