Per la BBC e la stampa internazionale Berlusconi è finito
“The great survivor” così lo ha definito ieri la BBC: in mondovisione.
Berlusconi per la prestigiosa tv inglese è un grande sopravvissuto. Un naufrago che ha perso la bussola. Un errante senza meta.
Mentre in patria la grancassa del potere fa passare il voto alla Camera di martedì come una vittoria dell’esecutivo. Tutta la stampa estera si domanda dove potrà arrivare Silvio Berlusconi con una governo di minoranza, che concentra su di sé tutte le riserve ed i dubbi delle cancellerie europee e dei mercati finanziari. Berlusconi con il voto di ieri ha sancito la debolezza anche numerica del suo operato. Da Tycoon, noto per il suo conflitto di interessi, da fedele sodale di Putin, da sex addicted, da macchietta celebre per il suo cucu’ alla Merkel, il Cavaliere passa ad essere il “great survivor”, l’anatra zoppa dei palazzi romani. C’è una forte discrepanza tra l’immagine di vincitore e statista che vuole dare di sé il nostro presidente del Consiglio e l’opinione dei mezzi d’informazione stanieri.
La stampa internazionale notoriamente inflessibile con la classe dirigente del nostro paese, rileva come il centro destra pur avendo un ampissimo vantaggio parlamentare ad inizio legislatura, abbia perso via via parti consistenti della propria maggioranza. Questo fatto viene rilevato anche con particolare allarme poichè la fuoriscita di Gianfranco Fini dal principale partito italiano determinerà una radicalizzazione delle posizioni all’interno della compagine governativa. Il duo Bossi e Berlusconi all’estero è valutato molto negativamente.
Il Senatur è considerato come un personaggio inquietante, capo di un partito xenofobo ed euroscettico quale la Lega. Non è un interlocutore credibile se si va oltre la Val Tellina e la Val Camonica, mira a dividere l’Europa e a racchiudere l’italia in una cortina di intolleranza. Silvio Berlusconi in politica estera è passato dall'appiattimento sulle posizioni di George Bush, alle vacanze segrete nella dacia di Putin, atteggiamento incomprensibile per gli analisti europei.
Per questo il commentatore del Guardian John Hooper, concluede così un articolo sulla situazione italiana:
Sottolineando il continuo scontento degli italiani per il governo in carica e per gli scandali che ha provocato.
Mentre Miguel Mora scrive sul Pais on line:
Avvertendo come nel parlamento Italiano Berlusconi ha voluto forzare la mano determiando solamente la sottolineatura della sua incompetenza a governare. Inoltre el Pais ci ricorda che la maggioranza nel parlamento italiano consiste di 316 voti mentre il Cavaliere si è fermato a 314, per questo si parla di vittoria di Pirro.
Su Le Monde, invece, viene sottolineato “Le succès sur le fil de M. Berlusconi est principalement dû au vote de quatre députés qui n'ont pas suivi les consignes de leur parti en votant la confiance au gouvernement. Il s'agit de Catia Polidori, Maria Grazia Squilini, toutes deux membres du nouveau parti de M. Fini, Futur et liberté pour l'Italie (FLI), de Massimo Calearo (venu des rangs du centre gauche) et de Domenico Scilipotti, qui militait jusque-là au sein de l'Italie des valeurs, dirigé par Antonio Di Pietro, le plus acharné des adversaires de M. Berlusconi”.
Dall’Europa si alza un solo concetto attraverso diverse lingue molto piu' democratiche della nostra:
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