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Per Niki Aprile Gatti: ma è arrivata la morte...

"Niente è più evidente di ciò che è nascosto."Confucio

 Per Niki Aprile Gatti: ma è arrivata la morte...

"Ecco mi trovo catapultato qui, e chi se lo immaginava? Ma pazienza probabilmente sarà un’esperienza che mi renderà ancor più forte nell’affrontare la vita, ne sono sicuro. Ma quanto è triste questo carcere! I miei compagni di cella sono molto simpatici, si vede che non hanno avuto vita facile. Non so ma penso che non sia il carcere la soluzione per loro, credo che valga la stessa cosa per tante altre persone. Oh Dio mamma, non oso immaginare come stai ora! Per fortuna c’è il grande Roberto che con la sua calma ti starà tranquillizzando. Mi dispiace solo che non ti abbiano fatto parlare con me. Ma perché si comportano così?
Ha ragione la mia cuginetta Sara, l’ho sempre detto che faceva bene a ribellarsi e cercare di cambiare qualcosa. Ecco tra poco il Giudice mi riceverà, non vedo l’ora di dire tutto quello che facevo nel mio lavoro e sicuramente mi faranno uscire. Non vedo l’ora di riabbracciarti mamma! Poi c’è il mio fratellino Nathan, immagino già le domande che mi farà. Gli racconterò la mia esperienza, lui sembra me da piccolo: così curioso del mondo... "

L’ora d’aria! La sezione del carcere quasi deserta. Ci sono nel corridoio due uomini che sembrano detenuti in compagnia di un’altra persona, che detenuto non lo era affatto. Si sentono dei passi metallici che pian piano pare che si avvicinino verso la cella dove c’era Niki. L’altro compagno era appena uscito per farsi il metadone. L’altro era a letto forse a dormire. Niki stava pensando se fosse il caso di cambiarsi il pigiama per uscire un po’ visto che era l’ora per i passeggi.

"Certo è incredibile, tutto avrei immaginato che finire in prigione. Eppure amo così tanto il lavoro, ho ancora tanti progetti da fare. Ma uscito da qua ricomincerò tutto da capo. Già sto immaginando la gioia di mammina quando mi rivedrà. Sono sicuro che sta facendo di tutto per vedermi e farmi uscire. Ma non servirà, chi è nel giusto come me, uscirà no?".

Ecco che entrano i tre uomini, uno ha una faccia particolarmente brutta. Non sembra affatto gente buona. Quello che sta al letto apre un attimo gli occhi. "Tu stronzo chiudi gli occhi e dormi, stai muto sennò ti rimandiamo in Africa. Drogato di merda!" Tremando richiuse gli occhi e si paralizzò nel letto.

Niki ebbe un brivido fastidioso lungo la schiena, c’era una situazione che non gli piaceva affatto. Una sensazione indescrivibile, come se fosse un presagio di qualcosa non proprio bella.

"Dai ragazzo vieni qui dentro al bagno con noi, ti dobbiamo parlare. Tranquillo, tutto ok!"

"Ho paura, si ho paura! Mi sta battendo il cuore forte, sto sudando, cosa vogliono da me questi qui? Spero di sbagliarmi, ho una strana sensazione. Non posso credere a quello che penso. No, non posso...e poi perché? Perchééé? "

I due si misero di fianco a Niki, e gli bloccarono braccia e spalle. Il terzo era dietro di lui e lo prese per la testa. "Dai ragazzo fermo e zitto, sarà un attimo, quasi indolore..."

Niki urlò a squarciagola, chiese un aiuto disperato che si propagò per tutta la sezione. Forse c’era qualche altro detenuto nelle celle limitrofe che lo sentì....

"Si dice che quando si sta per morire, in un attimo, ti passa tutta la tua vita davanti. A me ora quello che sta passando è la paura fottuta della morte, della sofferenza, di quello che ci sarà dopo e non so nemmeno il perché di tutto questo. Ho paura mamma, ho tanto paura! Ma durante questo mio urlo di aiuto e di paura sto vedendo te, mia dolce mamma! Quanto mi hai amato, è solo grazie a te che ho vissuto questa mia breve ma intensa vita piena di felicità. Se sono stato sempre un ragazzo sicuro di se è per l’amore della mia famiglia. Perché hanno sempre creduto in me.
Ma io so che da ora in poi tu sarai perennemente triste e straziata dal dolore. Non voglio questo mamma, non lo voglio!. Oddio mamma, quanto vorrei essere ora vicino a te almeno per stringerti la mano durante il trapasso. Il mio ultimo pensiero a te e a Nathan...

Voglio tanto abbracciarvi per l’ultima volta e dirvi che questi qui non valgono nulla e non la passeranno liscia. I vermi vivono sottoterra, ma alla fine affiorano sempre.
Ma è arrivata la Morte, inaspettata, alle spalle...traditrice".

La persona che era dietro, cacciò fuori un laccio preso dalla scarpa di Niki, lo tenne ben teso e lo avvolse intorno al collo. Poi il buio...

PS questa è una ricostruzione del tutto personale di come penso siano andate effettivamente le cose. Ma per la Magistratura, quel maledetto giorno del 24/06/2008, è stato un suicidio. Sia chiaro, io e tutte le persone di buona volontà daranno quella Giustizia e Verità che Niki Aprile Gatti merita!

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