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Pensioni: le lacrime della Fornero. Anche i tecnici piangono

Nonostante sembrano sbarcati da un altro pianeta, nonostante abbiano assunto il compito di ministro con un piglio professorale, le modalità con cui i membri del governo Monti si stanno muovendo tra tagli, tasse, manovre e ristrutturazioni, ha qualcosa di inedito.

Ieri durante la conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nella manovra finanziaria di 20 miliardi di euro approvata dal Consiglio dei Ministri, Elsa Fornero lo stesso ministro che il giorno prima aveva bacchettato una delegazione che stava incontrando in quanto composta da soli uomini, non è riuscita a controllare le proprie emozioni commuovendosi a favore di telecamere e fotografi. 

Il Ministro stava spiegando le misure introdotte al sistema previdenziale, quando alla conclusione delle parole "i vincoli finanziari oggi sono severissimi: nessuna riforma nell'anno della sua introduzione da risparmi. E' un meccanismo lungo. E allora abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacr...", la Fornero visibilmente scossa non è riuscita a trattenere una reazione istintiva sgorgata in alcune lacrime tanto umane quanto apparentemente sincere.

Un pianto significativo la cui immagine spiega la situazione attuale molto più di tante parole spese in questi ultimi mesi.

Innanzitutto sfata la leggenda metropolitana secondo cui il governo dei tecnici messo in atto soprattutto dall’opera di Giorgio Napolitano sarebbe telecomandato a distanza da una regia occulta della finanza e dei cosiddetti poteri forti. Il governo attuale non è il frutto di una forza extra-nazionale impalpabile che mira a commissaria l’Italia, è fatto di gente in carne ed ossa, che sente il peso delle grandi responsabilità a cui sono stati chiamati, forse più e meglio di coloro che li precedevano.

Le lacrime della Fornero certificano inoltre in maniera inusuale e quantomai simbolica la gravità del momento che stiamo vivendo. Nessuna decisione è stata e sarà presa a cuor leggero. Se le misure che verranno intraprese saranno altamanete impopolari i protagonisti che le hanno volute, ci hanno messo comunque la faccia, parlando un linguaggio forse difficile da metamolizare ma con un alto tasso di verita’.

Sono lontani i tempi in cui facilmente si diceva: “Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani” mentre il paese affondava economicamente e politicamente, la crisi veniva taciuta e non poteva essere nemmeno nominata.

Sono lontani i tempi in cui nella sala stampa di Palazzo Chigi con fondali barocchi si decretavano i fasti ed i trionfi del berlusconismo. Mentre l’Europa ed il mondo intero ci guardavano con un misto di distacco e timore. In quanto siamo e restiamo una mina vagante ( pronta ad esplodere) nel cuore dell'economia mondiale.

Ve li immaginate La Russa, Alfano o Sacconi in preda ad una crisi di panico di fronte alle telecamere? No. Non sarebbe mai potuto accadere. Loro seguivano un altro copione adesso il reality è finito.

Oggi si piange al di là e al di qua dello schermo. Bentornati alla realtà. E' triste ma è meglio della finzione continua.

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.200) 5 dicembre 2011 10:16

    Ma chi può credere alla sceneggiata se non è pagato per farlo? Sembra che voi ci crediate...

  • Di (---.---.---.108) 5 dicembre 2011 10:18

    non c è da parte del Governo una bilancia il peso sempre ai lavoratori

  • Di (---.---.---.89) 5 dicembre 2011 10:19

    Siamo passati con il nuovo governo ad un altra dimensione a cui non siamo abituati. La cruda realtà e che ci stavamo abituando senza accorgercene ad un clima ispirato alla corruzione al mal costume alle liti per puro e semplice potere. Oggi tutto questo sembra essere definitivamente svanito. Speriamo per sempre.Monti deve candidarsi alle politiche perchè credo che il popolo italiano non meriti di nuovo il berlusconismo. Evviva Napolitano evviva Monti e il nuovo governo.

  • Di (---.---.---.108) 5 dicembre 2011 10:22

    non è questione di credere alle sceneggiate e che pultroppo è cosi che bisogna andare avanti

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.173) 5 dicembre 2011 11:02
    Damiano Mazzotti

    Ora siamo arrivati alle lacrime come previsto. Se i nostri governanti faranno passi falsi come in passato, si arriverà al sangue. In realtà un bel po’ di sangue è già stato versato: decine e decine di poveri disperati e imprenditori impoveriti che si sono suicidati.
     
    Queste morti sono state silenziate ma l’eventuale prossimo sangue non riguarderà solo i poveracci e potrebbe essere inteso in modo molto finanziario: la morte di alcune grandi società.

  • Di paolo (---.---.---.228) 5 dicembre 2011 14:42

    Certo che definire sceneggiata una crisi emotiva che coglie una donna (anziana)sottoposta a stress e non abituata alle telecamere è proprio meschino ,per non dir di peggio . Complimenti.
    Di sicuro "sceneggiate" simili con il governo precedente non sarebbero mai avvenute ,erano più inclini a sghignazzare .

  • Di (---.---.---.251) 5 dicembre 2011 18:05

    Ottima sceneggiata. Qualcuno l’ha definita "lacrime di coccodrillo", ma è scorretto perchè il coccodrillo a modo suo piange davvero, mentre qui è un recita a tavolino.

    Nel merito: la manovra non è pensata per risanare le finanze pubbliche. Ciò è ben visibile dalla corposa parte dedicata alle pensioni. Ora, le pensioni si pagano con i contributi previdenziali, non con le tasse, e i contributi vanno all’INPS, il quale eroga le pensioni. Si può facilmente verificare che l’INPS è in attivo (basta andare sul sito dell’INPS e verificare i bilanci degli ultimi anni).

    Quindi tutta la parte della manovra relativa alle pensioni è indipendente dal deficit pubblico. La manovra sulle pensioni E’ UN ATTACCO ALL’INPS perchè lo si vuole uccidere per dirottare i contributi sulla previdenza privata. Insomma liquidità per le banche che viene liberata se si riesce a uccidere l’INPS.

    Nello stesso filone va la decisione di limitare i pagamenti in contanti: essa serve a fornire liquidità alle banche ed ha riflessi minimi sull’evasione. Del resto c’è anche un altro punto della manovra dove lo Stato si fa garante per le banche.

    Insomma, la manovra sulle pensioni è una recita tesa ad aiutare le banche fornendo loro liquidità.

    Ecco perchè serviva un coup de theatre: bisognava distogliere l’attenzione dei teletonti dalla sostanza del problema.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.51) 5 dicembre 2011 18:27
    Damiano Mazzotti

    Non è una recita... Si è resa conta che il popolo è stato fregato e se le cose andranno male le cose si metteranno davvero male per tutti... meglio incrociare le dita, anche perchè noi abbiamo per ora la liquidità per sopravvivere mentre gli anglossassoni hanno le carte di credito, moltissimi debiti pubblici, privati, personali e bancari... e un gran faccia tosta..

    Per furtuna il Grande Bluff degli anglosassono non può durare in eterno... ma forse crollerà prima la Cina e sarà un gran bella sorpresa per tutti quanti...

  • Di (---.---.---.82) 5 dicembre 2011 21:30

    se penso che per anni ci hanno raccontato che l’emergenza era la "questione giustizia" ! che razza di truffatori...

  • Di (---.---.---.149) 7 dicembre 2011 13:00

    Equità Popolare

      nel mondo del lavoro esiste un periodo di apprendistato

    dove il futuro operaio   passando alla pratica  perfeziona il suo bagaglio teorico

    diventando operaio.

    X equità il Popolo dovrebbe pretendere dai futuri Parlamentari

    Un’ apprendistato di 24 mesi   con la paga di operaio di euro 1200 ,00 al mese

     con la quale dovrà vivere  pagando tutte le spese di casa  mangiare – affitto luce-gas-

    vestirsi – tasse comunali – ecc- .

    se resisterà per 24 mesi rispettando   le regole forse dico forse sarà più 

    equo quando dovrà votare manovre lacrime e sangue. VITTORIO

     

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