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Pasqua amara per OMSA Faenza

Si avvicina la Pasqua ma sembra di essere ancora in pieno inverno all’Omsa. Nelle ultime settimane la scarsità di notizie riguardanti la situazione delle dipendenti e dei dipendenti dell’azienda faentina sta a significare tutto il contrario di quello che normalmente dovrebbe essere. Una situazione di immobilismo, frustrazione, in un caso in cui – come nel caso Eutelia – sono coinvolte in prima linea moltissime donne.

Siamo lontani dal grido “Se non ora quando” che ha segnato certo uno spartiacque importante nella storia della lotta per la condizione del lavoro femminile e non solo. Ma l’appello sembra essere stato raccolto solo da qualche giornalista; i dirigenti e le istituzioni sono ancora lì, al palo, immobili, e a molti di loro va bene così. Sarà una Pasqua più che amara per le ragazze dell’Omsa, unica, magra consolazione quella di potersi vedere raccontare ancora una volta la loro situazione proprio questa domenica su Raitre alle 12,55 all’interno del programma “Racconti di Vita” che ha intervistato alcune delle operaie che più si sono battute in questi mesi, con riprese del boicottaggio condotto durante questi week end in giro per la Romagna di fronte ai Golden Point.

A Faenza invece, quelli che potrebbero sembrare piccoli segnali di svolta, sono segnali di fumo senza arrosto, come conferma Samuela Meci, funzionaria Filtcem Faenza e sopratutto dipendente Omsa. Il consiglio comunale faentino ha difatti approvato all’unanimità un ordine del giorno generico a favore delle dipendenti Omsa definito anche da qualche quotidiano come un’iniziativa che mira a cercare soluzioni per il caso. “Noi c’eravamo” spiega Samuela “Ma sinceramente credo di poter dire che é come se sia stato votato il nulla. L’odg non é altro che una presa di posizione generica a sostegno di tutte le iniziative che possano favorire una risoluzione della vertenza, ma, arrivati a questo punto, dopo più di un anno in cui si é capito che l`azienda é solo interessata a vendere il capannone, a liberarsi di noi, ci voleva un’ordine del giorno molto più duro e sopratutto concreto”.

Un’odg votato all’unanimità, e come poteva essere altrimenti, spiega Samuela, riferendo come solo una consigliera comunale dell’Idv, Silvia Baldini, abbia avuto il coraggio di sottolineare come questo odg di per sé non si potesse non votare, vista la gravità della situazione Omsa, ma di come ci sarebbe voluto qualcosa di molto più concreto, diretto e forse solidale verso i 347 dipendenti. Intanto l’azienda resta vincolata ad accordi che continuamente disattende e la situazione rimane uguale. Insomma questa Pasqua in Omsa pare molto il Natale appena passato, ricco di promesse, ma senza regali.

di Francesco Farinelli
(22 aprile 2011)

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