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Padova consegna crocifissi, la polemica infinita

Se il crocifisso è il simbolo della concordia e dell’amore universale, la vicenda padovana sulla ‘cerimonia’ della sua consegna da parte dell’assessore provinciale all’edilizia scolastica Bonetto ai presidi, sarà probabilmente l’eccezione che conferma la regola. La “cerimonia” in effetti c’è stata, come da protocollo. La polemica anche. Tutti i quotidiani locali stamane danno ampio spazio alla vicenda che, come da manuale, si condisce di lotta politica. Trapela anche il costo dell’operazione: 10 mila euro per l’acquisto di circa 700 crocifissi artigianali del Salvador, le bandiere con il leone di San Marco, emblema della Regione Veneto, il tricolore e la bandiera con le stelle dell’Europa. I tecnici passeranno nelle scuole per collocare correttamente i supporti. Presenti con Bonetto anche la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Giuliana Bigardi e il viceprefetto Aldo Luciano. Dei 36 presidi convocati, si sono presentati in 26 mentre qualcuno ha preferito inviare un delegato. Palpabile l’imbarazzo e il disappunto tra più di un dirigente che ha dichiarato alla stampa che si coglie in maniera lampante dietro all’operazione la strumentalizzazione della Lega e che ben altre le cose di cui le scuole sono carenti. Tra gli interventi più critici, spiccano quelli di Claudio Piron, assessore del comune di Padova alle Politiche scolastiche che, da cattolico, ha giudicato la cerimonia “di cattivo gusto” e quello del sociologo Enzo Pace, il quale più che perplesso sulla questione si sente “intellettualmente ostile di fronte alla politica che impone simboli religiosi”.

Stefano Marullo

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