• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > ONU e cambiamenti climatici. La nostra è una vita regolata dalle previsioni (...)

ONU e cambiamenti climatici. La nostra è una vita regolata dalle previsioni del tempo

Uragano dopo uragano, ciclone dopo ciclone, bombe d'acqua, allagamenti, inondazioni, frane ed altri disastri ambientali vari e finalmente... qualcosa si muove!

Questi fenomeni atmosferici estremi si sono sempre verificati, anche in epoche molto lontane e pre-industriali, ma ovviamente oltre l'intenstà si è rilevato un aumento progressivo e notevole della loro frequenza. Secondo gli scienziati la causa risiede fondamentalmente nell'aumento della temperatura dell'atmosfera dovuta all'effetto serra. I maggiori rresponsabili di questo fenomeno sono i cosìdetti gas serra che si sviluppano bruciando combustibili fossili. E' ovvio quindi che le nazioni del mondo dovrebbero porre dei limiti invalicabili all'emissione di questi gas. Ma per ora così non è stato e ciascuno di noi in questi ultimi anni ha sempre più preso l'abitudine di controllare, prima di uscire di casa, previsioni del tempo ed alllerta della protezione civile. 

La XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) si terrà a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre del 2015. Questa conferenza è organizzata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), un trattato ambientale creato dalla Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED). L'obiettivo della conferenza è quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione da parte delle Nazioni Unite, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni.

In anticipo sui colloqui sul clima COP21 ad ogni paese è stato chiesto di presentare proposte sulla riduzione dell'uso dei combustibili fossili, al fine di ridurre le proprie emissioni di gas serra e quindi cercare di contenere e ridurre il riscaldamento globale del pianeta. Il termine ultimo per questi impegni è stato fissato al giorno 01 ottobre quindi cominciano ad essere note alcune conclusioni di esperti del clima che considerano le promesse fatte dalla maggior parte delle nazioni ben al di sotto di quelle necessarie per evitare che le temperature globali aumentino di oltre il 2°C entro la fine del secolo. 

GIF - 15.1 Kb
variazioni della temperatura atmosferica nel tempo
in rapporto alle variazioni di concentrazione di anidride carbonica

Un aumento di 2°C è considerato molto al di sopra di quello che la Terra può tollerare senza rischiare cambiamenti catastrofici per la produzione alimentare, i livelli del mare, la pesca, la fauna selvatica, i deserti e le riserve idriche. 

147 nazioni hanno presentato osservazioni ed impegni di limitazioni ma gli scienziati hanno concluso che ancora sono ben al di sotto di quanto necessario per evitare un riscaldamento di 2°C entro il 2100, un dato di fatto che sarà sottolineato entro questa settimana quando l'Istituto di Ricerca Grantham rilascerà la sua analisi su queste proposte che saranno portate al COP21. Questo lavoro mostrerà che le emissioni di carbonio a livello mondiale, attualmente di circa 50 miliardi di tonnellate l'anno, aumenterà ulteriormente nei prossimi 15 anni, anche se tutti gli impegni nazionali presentati presso le Nazioni Unite fossero applicati. Dati dell'istituto suggeriscono che raggiungeranno 55 miliardi / 60 miliardi entro il 2030.
Gli scienziati hanno dedotto che il mondo dovrebbe ridurre le emissioni a 36 miliardi miliardi di tonnellate di carbonio per avere una accettabile possibilità di mantenere temperature inferiori a 2°C.

Le nazioni sviluppate possono impegnarsi a fare un uso crescente di fonti di energia rinnovabili, ma contemporaneamente in più nazioni in via di sviluppo le uscite di carbonio continuano ad aumentare in generale.

E noi controlleremo sempre più spesso le previsioni del tempo!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità