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Nuova uscita per la casa editrice Nessun Dogma

Per un genitore ateo o agnostico è meglio seguire la corrente, crescendo i figli nella religione di maggioranza, oppure cercare di essere onesti con se stessi e con la propria famiglia, offrendo un’educazione laica?

La blogger statunitense Deborah Mitchell ha scelto la strada più impervia, quella di un’educazione laica, e ci racconta questa sfida in un libro, il primo mai pubblicato in Italia sull’argomento, appena dato alle stampe grazie al progetto editoriale dell’Uaar: Crescere figli senza dogmi. La guida di una mamma agnostica (prefazione di Rosalba Sgroia; traduzione di Paola Massardo).

In tutto il mondo occidentale il numero di non credenti è in costante crescita. Sono tanti, e tanti di essi hanno figli. Una situazione per certi versi nuova e per certi versi complicata da gestire: soprattutto in quelle comunità in cui il condizionamento sociale e ambientale della religione si fa ancora sentire. Crescere figli senza dogmi non dà alcuna risposta prefabbricata: spinge invece lettori e lettrici a riflettere su come dovrebbero comportarsi nelle situazioni più disparate. Scoprendo così che alla mancanza di una fede corrisponde un’autentica ricchezza di possibili soluzioni.

Il catalogo di Nessun Dogma — che affianca la traduzione di classici inediti in Italia a opere che affrontano tematiche scottanti con un impertinente approccio laico-razionalista — comprende 19 pubblicazioni. Tra le più recenti segnaliamo Homo credens. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili di Michael Shermer; 50 motivi per cui si crede in Dio, 50 ragioni per dubitarne di Guy P. Harrison; Ateismo ragionevole di Scott F. Aikin e Robert B. Talisse; Racconti di scienza. Bugie, bufale e truffe di Darryl Cunningham; Credere alle cazzate. Come non farsi risucchiare in un Buco nero intellettuale di Stephen Law; Libro illustrato di argomentazioni erratedi Ali Almossawi).

Questo articolo è stato pubblicato qui

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