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“Non ho paura. La crisi io non la pago”. Gli studenti italiani a difesa della scuola e dell’università

Cresce ogni giorno il numero delle manifestazioni e degli istituti occupati. La protesta contro la riforma Gelmini sale. Il presedente del consiglio prima minaccia misure forti, poi torna sulla sue parole, probabilmente avvertito della gravità delle affermazioni fatte. A sostegno della lotta delle migliaia di studenti impegnati contro lo tsunami scolastico imminente si levano voci di giornalisti, scrittori, intellettuali ed artisti. La copertina del Venerdì di Repubblica di oggi è dedicata a Fabrizio De André, uno che sapeva veramente resistere ad ogni orpello di conformismo e di appiattimento della ragione. 

La sensazione è che il governo stia cominciando a ragionare. Silvio Berlusconi, appena 24 ore dopo aver annunciato l’uso delle Forze dell’Ordine, nega l’accaduto. Il Ministro Gelmini si dice disponibile a parlare con i ragazzi. Certo non basta questo a placare gli animi. Gli studenti sanno bene quello che vogliono e non sembrano intenzionati a mollare. Nel frattempo anche l’opposizione non ci fa una bella figura. Gli argomenti migliori contro la proposta di modifica dell’ordinamento scolastico li stanno trovando gli studenti stessi, senza che dal centro-sinistra sia arrivata alcuna voce significativa a sostegno del dibattito in corso.
 
All’inaugurazione del Festival della Creatività di Firenze, anche Jovanotti si è schierato dalla parte degli studenti con cui stava parlando. “Non e’ giusto tagliare i fondi alla scuola. Non conosco molto la riforma, ma mi sembra un errore tagliare proprio in questo settore”. La creatività, si può leggere tra le righem, trova ovviamente stimolo in una formazione che sia seria e di qualità. “La protesta dei ragazzi e’ condivisibile - ha aggiunto - un giovane a scuola si sente come tradito dalla politica che dovrebbe garantire, in ogni modo, il diritto allo studio”. Ha concluso il suo intervento con gli studenti affermando che le lamentele prima di tutto vanno ascoltate.
 
Intanto stamani da Repubblica esce l’inserto del venerdì con la copertina dedicata a De André. Vengono a mente le sue canzoni e viene da chiedersi da che parte si sarebbe schierato in questo duello tra la voce del più forte e quella di chi vuole crescere. Da che parte in questa ‘via del campo’ fatta di studenti che come descrive Curzio Maltese spesso studiano all’università dividendosi tra i libri ed un lavoro spesso umile per pagare le spese. La canzone finisce con una frase di poesia assoluta, diventata un motto ed un mantra. Rigore ed ordine non è necessariamente detto che rappresentino la soluzione migliore. Da questi potrebbe anche non nascere niente. Da ciò che è meno nobile ed efficiente la storia ha quasi sempre dimostrato invece che possono nascere fiori. 

Foto: fulvio lo cicero/fotocronaca.info

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