• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Niki Aprile Gatti: primi rinviati a giudizio!

Niki Aprile Gatti: primi rinviati a giudizio!

Niki Aprile Gatti: primi rinviati a giudizio!

Come oramai tutti sapete, quel maledetto 24 giugno del 2008 Niki Aprile Gatti morì assassinato (ufficialmente suicidato) nel famigerato carcere di Sollicciano. E dopo pochi giorni il padre adottivo di Niki e suo zio partirono alla volta di San Marino per raggiungere l’appartamento dove Niki era in affitto. Era per chiedere al padrone di casa un paio di mesi di tempo per svuotare l’appartamento.

Ma rimasero sconvolti perché l’appartamento era stato ripulito, non era rimasto nemmeno un indumento. Nulla.

Ornella Gemini, la madre di Niki, immediatamente denunciò il furto sia a San Marino che in Italia. E come ben sapete il magistrato Battaglino di San Marino archiviò la denuncia: non era un furto. E allora all’epoca ironizzai sul fatto che molto probabilmente in quell’oscuro Stato qualsiasi persona poteva tranquillamente appropriasi dei beni degli altri senza essere perseguiti dalla legge.

Ma tre giorni fa, colpo di scena! Il tribunale di Avezzano rinvia a giudizio la persona che ha ripulito l’appartamento per rispondere al reato 646 del codice penale italiano, ovvero "appropriazione indebita".

In sostanza, due procure diverse con pareri diametralmente opposti. Quella Italiana ovviamente la più sensata perché nessuno, oltre agli eredi di Niki, aveva il diritto di portare via i suoi beni senza nemmeno avvisare e restituirli ai genitori.


C’è da chiedersi il perché abbiano fatto sparire tutto immediatamente dopo la morte. Perché portare via i due PC? Quello è un materiale importantissimo e infatti ora tutti noi ci aspettiamo che al processo si riesca a chiarire che cosa c’era dentro quei computer e soprattutto perché sono stati portati via.

Ma mi viene spontanea un’altra importante domanda: perché la procura di Firenze che arrestò Niki non aveva chiesto la rogatoria a San Marino per sequestrare i due PC? E perché nessuno di loro ha mai voluto sentire Ornella Gemini anche come probabile persona informata sui fatti? Lei e Niki avevano un rapporto bellissimo e di continuo dialogo.

D’altronde Niki era l’unico che voleva parlare, quindi non si capisce perché questi mancati controlli. Una domanda legittima che difficilmente avrà risposta da Firenze. Anche perché l’archiviazione sul suicidio è veramente bizzarra! Come se il Giudice non sapesse niente dell’inchiesta Premium dove si evince l’ombra della mafia. Vi invito a leggere l’ultimo post di Ornella dove ha trascritto pezzi importanti dell’archiviazione. C’è da rabbrividire, per lui è stato tutto irrilevante.

Ma per fortuna non c’è solo la procura di San Marino o di Firenze, ce ne sono altre che potrebbero avere la volontà di far luce sull’omicidio di NIki.

Cominciando proprio dalla sparizione dei due computer. La verità sarà più forte della menzogna e dell’insabbiamento.
 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares