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 Home page > Attualità > Cronaca > Natale. Ma per chi?

Natale. Ma per chi?

Volevo scrivere qualcosa sui regali che si avvicinano.

Per molti è un incubo. Oddio, cosa regalo a tizio, cosa a caio, e come faccio se non mi viene in mente niente?

Ma c’è qualcosa che me lo impedisce.

La televisione è accesa, io e Oriana giriamo un attimo sul 2 perchè sul 3 c’è la pubblicità. Poi Oriana rigira.

C’è Valerio Mastrandrea, che legge.

E’ bravo, il testo mi prende, forse si commuove anche lui.

E’ di Ezio Mauro, un suo editoriale.

Si parla di Thyssenkrupp. A un anno di distanza.

Il dolore nei familiari delle vittime e nei sopravvissuti non si placa col tempo.


Ha fatto scalpore la richiesta del Procuratore Guariniello di condannare i vertici dell’impresa tedesca per omicidio colposo.

OMICIDIO.

Bisognerebbe ricordare che una persona che muore per lavoro non muore e basta. Viene uccisa.

Da chi ha la responsabilità della sua morte.

Da chi non controlla come dovrebbe, da chi specula sulla roulette delle morti bianche.

Si muore, si continuerà a morire.

Ma a nessuno dev’essere permesso di difendere le imprese con la scusa che imporre la sicurezza costa.

E’ vero, costa in termini economici. Ma si risparmiano vite umane.

E non c’è paragone.

 

Commenti all'articolo

  • Di Francesco Mongioì (---.---.---.208) 8 dicembre 2008 15:04

    Chi muore durante il lavoro, è ucciso! Proprio così, ma è faticoso far passare questa semplice logica. Rinviando a giudizio, per omicidio volontario, i dirigenti della fabbrica della morte di Torino, il procuratore Guariniello, applica semplicemente la legge. Sembra, però, che stia facendo chissà quale grande prodezza... La legge 81/2008 (testo unico), assegna al datore di lavoro di ogni azienda, il dovere di valutare tutti i rischi presenti sui luoghi di lavoro ed adottare le conseguenti misure per eliminarli o ridurli al minimo. Per questo motivo, quando si verifica un infortunio, mortale o meno, il colpevole è già identificato. Non serve fare tante inchieste e tanti ragionamenti cavillosi: il datore di lavoro è colpevole e deve essere punito! Bisogna, pure, ragionare sulla necessità di introdurre modifiche al testo unico, riconoscendo, per esempio, ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che al momento hanno prerogative solo virtuali, la concreta prerogativa di fermare il lavoro, dove rilevano rischi per la sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Continueremo a piangere morti, assassinati, se non ci faremo carico, ciascuno, di chiedere il rispetto di leggi e regole, già esistenti, e l’adozione di nuove misure utili a eliminare quella che è, di fatto, la pena di morte per le lavoratrici e i lavoratori in Italia. Francesco Mongioì - R.L.S. - Esperto della Sicurezza sul Lavoro - www.zerorischi.org 

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