Natale. Ma per chi?
Volevo scrivere qualcosa sui regali che si avvicinano.
Per molti è un incubo. Oddio, cosa regalo a tizio, cosa a caio, e come faccio se non mi viene in mente niente?
Ma c’è qualcosa che me lo impedisce.
La televisione è accesa, io e Oriana giriamo un attimo sul 2 perchè sul 3 c’è la pubblicità. Poi Oriana rigira.
C’è Valerio Mastrandrea, che legge.
E’ bravo, il testo mi prende, forse si commuove anche lui.
E’ di Ezio Mauro, un suo editoriale.
Si parla di Thyssenkrupp. A un anno di distanza.
Il dolore nei familiari delle vittime e nei sopravvissuti non si placa col tempo.
Ha fatto scalpore la richiesta del Procuratore Guariniello di condannare i vertici dell’impresa tedesca per omicidio colposo.
OMICIDIO.
Bisognerebbe ricordare che una persona che muore per lavoro non muore e basta. Viene uccisa.
Da chi ha la responsabilità della sua morte.
Da chi non controlla come dovrebbe, da chi specula sulla roulette delle morti bianche.
Si muore, si continuerà a morire.
Ma a nessuno dev’essere permesso di difendere le imprese con la scusa che imporre la sicurezza costa.
E’ vero, costa in termini economici. Ma si risparmiano vite umane.
E non c’è paragone.
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