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Misure anti crisi in Grecia e spigolature di casa nostra

Misure anti crisi in Grecia e spigolature di casa nostra

Il Governo greco, nell’ambito dei provvedimenti per scongiurare il crack finanziario a livello Paese, ha deciso di ridurre del 12% le retribuzioni dei pubblici dipendenti. Come prevedibile, tale iniziativa ha finito con lo scatenare vibrate reazioni, scioperi e altre robe del genere, ad ogni modo le Autorità al vertice hanno avuto il coraggio di assumerla senza guardare in faccia a nessuno.

Si immagini un eventuale passo analogo in Italia: sicuramente, ne verrebbe fuori la fine del mondo.
 
Del resto, non molto tempo addietro, si sono registrate conclamate situazioni di dissesto in seno ad importanti realtà metropolitane, come Catania e Taranto, dove le casse figuravano ridotte proprio alla frutta e meno ancora, ma gli stipendi non sono stati tagliati di un millesimo.
 
Poi, non si deve dimenticare che la popolazione italiana, nel solo 2009, si è concesso di investire ben 54,4 miliardi in giochi e scommesse.
 
Infine, un giovane, certamente non gran, signore padovano ha appena affermato, spavaldamente, di prendere la cocaina da quando aveva 18 anni, di sentirsi invincibile, di spendere anche 2000 euro al mese e di sapere che sniffano sette ventenni su dieci.
 
Facile a vedersi, nella piccola commedia o cornice sociale descritta ce n’è per tutti: inferno, purgatorio e paradiso (illusorio).
 

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