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Missili di co-produzione italiana all’Egitto di al-Sisi

Più di un centinaio di missili di produzione anglo-franco-italiana per le nuove unità da guerra del dittatore Abdel Fattah al-Sisi. Secondo il quotidiano on line La Tribune, il governo egiziano ha scelto il consorzio europeo MBDA (di proprietà per il 75% delle holding Airbus e BAE Systems e per il restante 25% di Leonardo-Finmeccanica), per la fornitura dei sistemi missilistici superficie-aria destinati ad armare le quattro fregate della classe Meko A200 recentemente acquistate.

Il modello prescelto è il VL-MICA (acronimo di missile di intercettazione, di combattimento e autodifesa), un sistema a lancio verticale anti-aereo e multi-obiettivo a medio raggio (gittata sino a 20 km di distanza) e una velocità di Mach 3 (3.704 Km/h), già acquistato nel 2017 dall’Egitto – 100 unità - per le fregate della classe Gowind 2500 di produzione francese. Inizialmente il regime di al-Sisi si era rivolto al gruppo industriale Denel Dynamics per dotarsi di 96 missili Umkhontoa guida radar e 32 nella versione a guida infrarosso; a seguito della crisi finanziaria che ha investito l’azienda sudafricana, l’Egitto aveva però cancellato la commessa.

Le fregate Meko A200 che ospiteranno i missili VL-MICA sono state realizzate nei cantieri navali della tedesca ThyssenKrupp Marine Systems e assicureranno un ampio spettro di missioni, dalla guerra anti-sottomarini al pattugliamento marittimo, al supporto delle forze speciali e alle operazioni SAR (search and rescue).

tre siti industriali: lo stabilimento di Roma, sede del management e del centro di produzione software; il sito di La Spezia che si occupa prevalentemente dello sviluppo dei prodotti del settore anti-nave; il sito di Fusaro-Bacoli (Napoli) per starebbero per sottoscrivere accordi multimilionari con le forze armate del paese africano. Il 7 giugno 2020, un lungo colloquio telefonico tra il premier Giuseppe Conte e il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha permesso di sbloccare la trattativa per il trasferimento di due fregate classe FREMM prodotte da Fincantieri S.p.A. (la Spartaco Schergat e la Emilio Bianchi) per un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro. All’Egitto potrebbero essere vendute presto altre quattro FREMM, 20 pattugliatori d’altura, 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon e numerosi velivoli da addestramento M-346 di Leonardo-Finmeccanica, più un satellite da osservazione, per un valore complessivo di 10,7 miliardi di dollari.

 di Rete Disarmo sulla vendita di armi italiane all’estero ha rilevato che nel 2019 il valore delle autorizzazioni governative a favore dell’Egitto è stato di 871,7 milioni di euro, cento volte in più di quanto era stato registrato nel 2016, cioè 7,1 milioni. Teatri di guerre e dittature si confermano come i migliori mercati dei sistemi di morte made in Italy.

 

Articolo pubblicato in Africa ExPress il 22 settembre 2020, https://www.africa-express.info/202...

Foto: Flickr

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