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Lo squallore e la leggerezza di alcuni media nel raccontare l’attentato a Brindisi

Dall'errato annuncio della morte della seconda vittima al saccheggio delle foto su Facebook. Come non avrei mai voluto veder raccontata quella tragica mattinata.

Troppo presto per parlare di strategie, di colpevoli, di condanne. Le informazioni si susseguono minuto dopo minuto. Lasciamo il lavoro di indagine a chi di dovere. Ma ci sono cose che nella frenesia hanno mostrato come la stampa italiana possa squallidamente approfittare di quest'evento così tragico.

Al di là della retorica più trita e ritrita, penso al gioco del pallottoliere con le vittime: per più di un'ora non si è saputo bene se le vittime fossero una o due.

Penso poi al Corsera e a Libero che saccheggiano il profilo Facebook di Melissa Bassi per pubblicarne la fotogallery. Non saprei come definire questa scelta. Non contento, Libero, sul suo profilo Twitter, nella mattinata pensa bene di pubblicare le seguenti notizie:

 
Faccio mio, in ultimo, l'appello di questo blogger, che chiedeva a Repubblica quanto meno di togliere il banner pubblicitario da sopra il titolone dell'attentato alla scuola.
 


Non fatemi aggiungere altro perché oltre al dolore per l'attentato sono in preda allo schifo più profondo. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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