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Lo spyware Pegasus attacca ancora: questa volta in Kazakistan

Almeno quattro attivisti della società civile del Kazakistan hanno avuto i loro dispositivi mobili infettati dallo spyware Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO Group.

La rivelazione, fornita dal Security Lab di Amnesty International, si aggiunge alle numerose prove sull’uso dello spyware, da parte dei governi, per intercettare le comunicazioni di difensori dei diritti umani, attivisti, giornalisti e ricercatori, con l’obiettivo di ridurli al silenzio anche attraverso processi e condanne.

I quattro attivisti – Tamina Ospanova, Dimash Alzhanov, Aizat Abilseit e Darkhan Sharipov – appartengono al movimento giovanile “Svegliati, Kazakistan”.

I loro telefoni sono stati infettati tra il 3 e il 5 giugno 2021, alla vigilia di un’assemblea convocata dal movimento. Inoltre, sono colleghi e amici del blogger Temirlan Ensebek, che è sotto inchiesta a causa dei suoi post su Instagram.

I numeri di telefono di utenti del Kazakistan infiltrati dallo spyware Pegasus si stima siano quasi 2000.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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