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Le classi razziali: il decreto Cota

Quella delle "classi ponte", poi chiamate "classi di inserimento", causa la politica del cambiare le parole per addolcire le pillole, è un altro nodo focale della riforma scolastica.
Il ministro Gelmini, inizialmente, non aveva previsto di inserire tale modifica all’interno del pacchetto di riforma: questo è stato integrato con uan mozione della Lega Nord, presentata dal parlamentare Cota. La camera ed il senato hanno votato, ed è legge.

l’elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi scolastiche della scuola dell’obbligo determina difficoltà oggettive d’insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti;
Ciò che, infatti, si porterà a dimostrazione di tale argomento, è che la qualità del sapere di chi esce da una scuola (sia essa elementare, media o superiore), sembra inferiore alla media europea ed a quella italiana passata. Ovvio che sia colpa degli immigrati.

il diverso grado di alfabetizzazione linguistica si rivela, quindi, un ostacolo per gli studenti stranieri che devono affrontare lo studio e gli insegnamenti previsti nei programmi scolastici, e per gli alunni italiani che assistono a una «penalizzante riduzione dell’offerta didattica» a causa dei rallentamenti degli insegnamenti dovuti alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri;
Quindi, lo abbiamo capito, gli studenti stranieri, rallentano l’apprendimento dei nostri fulminei bambini e ragazzi. Poverini, costretti ad imparare meno per colpa di un extracomunitario.
la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia sancisce che tutti devono poter contare su pari opportunità in materia di accesso alla scuola, nonché di riuscita scolastica e di orientamento;
Giuro, c’è scritto anche questo, ma, forse, solo perchè dovevano mettercelo.


la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare una politica di «discriminazione transitoria positiva», a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione;
Questo è il mio pezzo "preferito". Vorrei tanto sapere come una "discriminazione" possa essere "positiva". Cota me lo dovrebbe spiegare, e non credo avrebbe molte parole a riguardo. E’ un ossimoro, niente di più, ma se volevamo un poeta, non avremmo votato un parlamentare. Ergo, lo avete votato, io certamente no. Inoltre è difficile interpretare come una discriminazione, seppur positiva, possa essere "a favore". Come dire che gli ebrei sono stati discriminati a favore durante il nazismo, o gli italiani discriminati a favore nelle foibe. Beh, se questo esempio non è calzante, chiedete pure a Cota, è probabile che abbia qualche figura retorica più carina da proporvi.

C’è poi il pezzo finale, la super hit se fosse una canzone, in cui si elencano gli impegni del governo verso, anzi, scusate, a favore, dei minori figli di immigrati:


(il governo si impegna a:)

a favorire, all’interno delle predette classi di inserimento, l’attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l’elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, nonché dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza:

a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente); (ovvero si dà per scontato che chi non viene dalla Ue di diritti, doveri, tolleranza e lealtà non ne abbia mai sentito parlare. Ovvio che in Albania o Marocco, secondo Cota, sono tutti delinquenti. Ma questo decreto è leale? Ha rispetto per gli altri? Se lo chieda, Cota, se lo chieda)

b) sostegno alla vita democratica; (ovvio anche che se un figlio di immigrati è un delinquente, va instradato verso la democrazia, meglio se a manganellate)

c) interdipendenza mondiale;

d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi; (anche questa è bellissima. Sì, lo abbiamo capito, si crede che il delinquente non cittadino Ue non possa in nessun caso, di sua sponte, avere rispetto per dove approda e vive. Per cui non ne avrà nemmeno per le tradizioni territoriali. Ma l’etnocentrismo? sapete cosa significa? E’ il modo unilaterale di giudicare le altre culture basandosi sui paradigmi della propria. Cota, mi consenta, lei è etnocentrico, per cui le consiglio una classe di inserimento)

e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del Paese accogliente;

Ultima cosa, in conclusione. Cota è leghista. Cota scrive, anzi scribacchia, contro, anzi, discrimina a favore, degli extracomunitari, o meglio, li discrimina positivamente. E ci illustra che loro potrebbero non avere rispetto per il nostro paese e le nostre tradizioni.
Di quale paese parla, Cota? Di quello con cui il suo leader non vuole avere niente a che fare?
Di quel paese con bandiera tricolore con cui il suo leader si pulirebbe il culo?

Qui trovate l’intero decreto, ma la suspence del pezzo meglio l’avete già persa...

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