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La vie televisive en rose

La vie televisive en rose

La notizia del giorno non è il battesimo del nuovo governo inglese Cameron-Clegg, ma il debutto di La5 made in Mediaset sul digitale terrestre, gratuito, "ma soprattutto femminile" come afferma orgogliosamente TGCom "con l’obiettivo di attrarre il segmento rosa dei telespettatori delle generaliste".

Non odio la televisione, ma è come il microonde: la uso solo se non ne posso fare a meno. Che significa: un paio di tiggì ben selezionati (TG3 delle 12 e La7 delle 19,57), alcune rubriche di approfondimento e culturali da salvare integralmente (Buongiorno Europa, Tv Talk, Levante, Corrado Augias), altre da prendere a piccoli sorsi (Report, Otto e mezzo, Che tempo che fa); per l’evasione - bisogna pur sorridere e distrarsi ogni tanto! - ci stanno NCIS, l’Isola dei Famosi, Eureka, le Desperates Housewives ed un po’ di sport.

Per il resto la tv è una colonna sonora di sottofondo al lavoro (in mancanza di una valida alternativa radiofonica) o al tempo passato sul web.

Non essendo di genere femminile all’anagrafe, la nascita di un canale generalista femminile mi lascia del tutto indifferente come utente: fosse per me imporrei il black out per legge dalle 13,30 alle 18 su tutti i canali, con l’unica eccezione di Atlantide.
Sotto il profilo politico la notizia che la piovra Mediaset allarga i suoi tentacoli mi allarma assai.

Il lavaggio del cervello dei giovani passa già su Italia1, quello degli ospiti delle case di riposo su Rete4, per tutti gli altri c’è Bonolis, la De Filippi e Gerry Scotti. Con La5 l’obiettivo è formare l’altra metà del cielo al rincoglionimento: con orgoglio, infatti, Mediaset annuncia che "In cento giorni, sono state messe in cantiere tre produzioni inedite: ’Le nuove mostre’, con le veline in versione comica e, soprattutto, parlante, il backstage di ’Ciao Darwin’ di Paolo Bonolis e il tour estivo di ’Amici’ di Maria De Filippi".

Per completare l’opera non potevano mancare i programmi di grande peso culturale come Beautiful e Barbara D’Urso, ma anche le serie come "I Tudors", "Beautiful people", "Eastwick", "Pushing daisies" e "Women’s murder club", mentre saranno ripescate dagli archivi delle generaliste "Damages", "Cashmere mafia" e "Californication". Non mancheranno fiction amate come "I Cesaroni" e sit com al femminile come "Così fan tutte". Signore e signorine, qui non ci facciamo mancar niente.

Oltre che commerciale, si tratta di una bella operazione politica perché sappiamo tutti che la (dis)informazione mentale passa per questo tipo di programmi, più che attraverso i comunicati stampa di palazzo Grazioli in versione TG1 e TG4. Gli editti bulgari di Berlusconi non hanno mai riguardato il TG3, ma gli altri programmi di intrattenimento, a cominciare da Luttazzi per finire alla Dandini. Come sappiamo bene, una confezione intera di Valium spedisce una persona al creatore, ma una pillola al giorno ci rende tutti zombi. O zombe.

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