La difficile pacificazione
Posso apprezzare lo sforzo di Casini per una pacificazione del paese nella politica, per uno sforzo comune nel dover uscire da questa situazione difficile.
Peccato che a me venga difficile trovare un modo di pacificarmi con chi attacca l'articolo 3 della costituzione (la legge uguale per tutti). Con chi mortifica l'articolo 1 (il lavoro, fondamento della Repubblica) o gli altri articoli sul diritto allo studio, al welfare, alla sanità.
Per non parlare dell'articolo 54: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.” Forse è stato abrogato?
Nella costituzione sta scritto “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, articolo 53. Perchè allora non si può fare questa patrimoniale?
Perchè allora le tasse le devono pagare solo i lavoratori dipendenti?
Posso pacificarmi con un ex premier che si fa leggi ad personam, sotto processo per evasione prostituzione minorile, ineleggibile perchè concessionario di beni pubblici e in perenne conflitto di interessi? La guerra alle istituzioni non l'hanno iniziata gli antiberlusconiani.
Questa pacificazione, utile per fare le riforme e le leggi necessarie al paese (costi della politica, caccia all'evasione, tutela ambiente, riforma pensioni, revisione ammortizzatori sociali e revisioni dei contratti di inserimento nel mondo del lavoro...) si deve basare su un fattore comune che è la nostra Costituzione.
Calpestata troppe volte in questi anni, da chi governava: ora, che è caduto il caimano, il problema diventano quelli che hanno festeggiato sotto i palazzi del potere sabato sera (una festa amara, scrive Gomez)? Ma scherziamo?
Dove erano i Cazzullo, i Battista, i De Bortoli in questi anni (leggetevi l'editoriale di Travaglio " Niente festa siam cazzulli" sul Fatto)? Troppo facile fare i giornalisti in questa maniera.
Per non parlare dell'articolo 54: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.” Forse è stato abrogato?
Nella costituzione sta scritto “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, articolo 53. Perchè allora non si può fare questa patrimoniale?
Perchè allora le tasse le devono pagare solo i lavoratori dipendenti?
Posso pacificarmi con un ex premier che si fa leggi ad personam, sotto processo per evasione prostituzione minorile, ineleggibile perchè concessionario di beni pubblici e in perenne conflitto di interessi? La guerra alle istituzioni non l'hanno iniziata gli antiberlusconiani.
Questa pacificazione, utile per fare le riforme e le leggi necessarie al paese (costi della politica, caccia all'evasione, tutela ambiente, riforma pensioni, revisione ammortizzatori sociali e revisioni dei contratti di inserimento nel mondo del lavoro...) si deve basare su un fattore comune che è la nostra Costituzione.
Calpestata troppe volte in questi anni, da chi governava: ora, che è caduto il caimano, il problema diventano quelli che hanno festeggiato sotto i palazzi del potere sabato sera (una festa amara, scrive Gomez)? Ma scherziamo?
Dove erano i Cazzullo, i Battista, i De Bortoli in questi anni (leggetevi l'editoriale di Travaglio " Niente festa siam cazzulli" sul Fatto)? Troppo facile fare i giornalisti in questa maniera.
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