• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > La Spagna, così come l’Europa, va a destra

La Spagna, così come l’Europa, va a destra

Probabilmente il movimento degli indignados verrà accusato di aver favorito il nemico.

Questo è quanto lasciano già trapelare alcuni quotidiani sia spagnoli che italiani. In Spagna l'astensione è stata inferiore rispetto alle elezioni del 2007.
Anzi l'affluenza al voto è aumentata.
 
Nel 2007 con l’affluenza al 63,27 per cento, il Partito Popolare otteneva il 36 per cento dei voti mentre il Partito Socialista il 35,3 per cento. Nel 2011 con l’affluenza al 66,2 per cento, il Partito Popolare ha ottenuto il 37,53 per cento mentre il Partito Socialista è crollato al 27,79.

I socialisti perdono città e comunità storiche come quella di Castilla-La Mancha, il municipio di Barcellona e gli otto capoluoghi andalusi, compresa Siviglia.
 
- A Siviglia il PP ha ottenuto il 49,3 per cento contro il 29,45 del PSOE
- A Barcellona il partito di maggioranza relativa è quello nazionalista catalano di Convergència i Unió: seguono i socialisti con il 22,14% mentre il PP ottiene il 17,22;
- A Cordoba il PP ottiene il 48,8%;
- A Saragoza il PP ottiene il 41,26%;
- A Madrid il PP ottiene il 49,69%;
- A Lorca il PP ottiene il 59,6.
 
Occorre precisare che il movimento 15 M più che per l'astensione, in verità era per il voto nullo o le schede bianche. Se i dati vengono confermati, il movimento 15 M risulta essere la quarta forza del paese col 4,5% delle schede nulle o bianche.
 
Ma il dato più certo è che la vecchia Europa continua ad andare a destra, ma il pericolo è che si vada verso la estrema destra, con la scusante della giustizia sociale.
 
Con la scusante della crisi sociale ed economica.
Con la scusante della crisi del sistema globalizzato.
Ed allora ecco il protezionismo, il nazionalismo, il conservatorismo.
Ma non è la giustizia sociale della destra l'alternativa alla crisi globale.
La giustizia sociale non deve aver colore, cittadinanza, identità.
La giustizia sociale deve essere per la difesa dei beni comuni, deve essere per la globalizzazione dei diritti umani, deve essere per l'integrazione, deve essere per la difesa del lavoro stabile e contro ogni ingerenza del sistema privato a discapito di quello pubblico.
 
E certamente questa non è la giustizia sociale della destra europea.
In Europa a titolo esemplificativo la destra conquista sempre più spazi. 
 
Per esempio in Austria vi è il partito delle Libertà (Fpo) di Hans Christian Strache e l'Alleanza per il futuro (Bzo), fortissima soprattutto nella regione della Carinzia, in Belgio vi è la tradizionale formazione di estrema destra del Vlaams Belang (Interesse Fiammingo), separatista e xenofoba e la più moderata Nuova Alleanza Fiamminga (Nva) di Bart de Wever; la Danimarca è caratterizzata dal partito popolare danese (Df) della ultraconservatrice ed euroscettica Pia Kjaersgaard ha ottenuto 24 seggi (14,6% dei voti) nelle ultime elezioni politiche; la Finlandia invece è caratterizzata dalla presenza del movimento populista nazionalista, xenofobo ed euroscettico dei Veri Finlandesi (True Finns) di Timo Soini, che è balzato al 19% dei consensi diventando la terza formazione politica del Paese dietro ai conservatori (20,4%); in Francia Il Front national (Fn) di Jean-Marie, dopo la crisi del 2007 con il passaggio di consegne alla figlia Marine arriva al 22% nei sondaggi; in Olanda il Partito delle libertà (Pvv) di Geert Wilders è diventato il terzo partito con le europee del 2009, nel Regno Unito il British national Party (Bnp) ed il Partito per l'indipendenza del Regno Unito (Ukip)hanno rispettivamente 2 e 12 seggi a Strasburgo.
 
In Romania il partito della Grande Romania, sostiene il principio "Cristiani e patrioti per liberare il Paese dai ladri"; in Ungheria il partito Jobbik nell'aprile scorso è entrato in Parlamento con il 16,7 per cento dei voti ed è chiaramente ed apertamente xenofobo, omofobo e anti-Rom. In Svezia i Democratici di Svezia (Sd) di Jimmi Akesson con il 5,7% dei voti che hanno ben 20 seggi. Il partito ha conseguito grandi consensi lottanto contro l'islamizzazione del paese. La Svizzera ha come primo partito l'Unione democratica di centro, il quale ha ottenuto importanti consensi sulla proibizione di costruire minareti ed il rimpatrio automatico degli stranieri che commettano crimini.
Quindi, la situazione è, a dir poco, preoccupante.
 
Detto ciò è chiaro che gli indignados non sono responsabili della vittoria del PP in Spagna.
Non sono responsabili della cattiva politica dei socialisti.
Ma gli indignados verranno attaccati, perché questo movimento fa paura.
Fa paura il risveglio del popolo.
Fa paura il risveglio della coscienza collettiva.
 
Il movimento degli indignados andrà avanti.
Andrà oltre la destra o la sinistra sinistrata.
Il movimento degli indignados andrà oltre il qualunquismo politico tipico di alcuni movimenti legalitari che hanno trovato affermazione anche in Italia.
Il movimento degli Indignados è appena nato.
 
Si nutrirà, crescerà, lotterà e contribuirà a rivoluzionare lo stato presente delle cose.
 
La disobbedienza è l’elemento fondamentale che ha caratterizzato dal 15 maggio tutte le mobilitazioni e forme di protesta. Sfidando una volta di più la repressione e i tentativi di frenare le tendopoli da parte delle diverse delegazioni del Governo e delle commissioni elettorali.
De noche como de día la lucha también es mía! [di notte come di giorno la lotta è sempre mia !]
Secretaría de Acción Social del SP del Comité Confederal- CNT

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares