Secondo uno studio la pedofilia genera l’80% del traffico del Deep Web. Ma Tor contesta

Si è concluso ieri la trentunesima edizione del Chaos Computer Club, una convention annuale di hacker che si tiene ad Amburgo. 

Durante il Congresso è stato presentato uno studio di cui si parlerà parecchio (lo riporta Wired) condotto da un'equipe dell'Università di Portsmouth coordinata da Gareth Owen. L'analisi, durata per sei mesi, ha cercato di rintracciare quali sono i siti e i servisi che gli utilizzatori di Tor nel Dark Web utilizzano maggiormente. E i risultati non sono incoraggianti. Dallo studio emerge un ritratto molto oscuro del "Deep Web". 

"Più di 4 su 5 services site visits riguardavano materiali pornografici", dice Wired. E questo rappresenta un traffico maggiore di almeno cinque volte rispetto a quello delle altre categorie (scommesse, bitcoin commerce, ecc...). “Prima di aver fatto questo studio ero certo che il 'dark web' fosse una cosa positiva", ha detto Owen, "ma ho trovato un luogo dove i diritti dei bambini vengono calpestati senza conseguenze". 

Questi risultati vegono, se non contestati, almeno rivisti da Tor, che fa notare a Wired, ad esempio, che questi siti hanno molte più visite perché sono i più controllati (anche dalle forze di polizia stesse); oppure sono stati vittime di attacchi informatici, proprio con "un'invasione" di visite. “Non conosciamo le cause di questo traffico e non possiamo essere certi che sia per forza 'umano'", hanno commentato da Tor. 

Roger Dingledine, direttore esecutivo di Tor, ha inoltre aggiunto che i servizi "nascosti" di Tor rappresentano solo il 2% del traffico totale, anonimo e privato, che il servizio permette ai suoi utenti. "Ci sono usi molto importanti e nobili: gli attivisti per i diritti umani accedono a Facebook o ai loro blog i maniera anomima (grazie a Tor)". 

Qui lo studio completo.