L’eccidio di Fondotoce del 20 giugno 1944

L'eccidio di Fondotoce del 20 giugno 1944
"Il pomeriggio del 20 giugno 1944 quarantatré partigiani, arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vengono fucilati a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario “Parco della Memoria e della Pace” e la Casa della Resistenza.
Dopo essere stati torturati e fatti sfilare in corteo da Intra arrivano sul luogo della fucilazione, nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore".
Dal sito Casa della Resistenza - Fondotoce
Nel famigerato armadio della vergogna sono custoditi 695 fascicoli di inchiesta e un registro generale con 2.274 notizie di reato riguardanti gli efferati crimini di guerra commessi in Italia dal 1943 al 1945, durante l’occupazione nazifascista.
Questo è il contesto in cui dobbiamo analizzare il periodo storico del nazifascismo per portare alla luce verità per troppo tempo occultate.
L’eccidio di Fondotoce rappresenta tutta l’atroce barbarie di chi con la forza e l’orrore ha cercato di trasformare il concetto stesso di umanità.
Ogni vittima ha donato la vita per la Pace e i diritti umani. Ora spetta a noi non vanificare il loro sacrificio e proprio per questo non li possiamo dimenticare. Questi i nomi delle vittime, i nostri padri e le nostre madri:
Giovanni Alberti, Giovanni Barelli, Carlo Antonio Beretta, Angelo Bizzozzero, Emilio Bonalumi, Luigi Brioschi, Luigi Brown, Dante Capuzzo, Sergio Ciribi, Giuseppe Cocco, Adriano Marco Corna, Achille Fabbro, Olivo Favaron, Angelo Freguglia, Franco Ghiringhelli, Cosimo Guarnieri, Giovanni La Ciacera, Franco Marchetti, Arturo Merzagora, Rodolfo Pellicella, Giuseppe Perraro, Ezio Rizzato, Marino Rosa, Aldo Cesare Rossi, Carlo Sacchi, Renzo Villa e Giovanni Volpati; la donna, Cleonice Tomassetti, aveva 32 anni e 14 vittime ignote.
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