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Jazz un segreto forse concepibile

Tra suoni camuffati Jazzin' In Blue Jeans Quartet Spesso per ascoltare del buon jazz bisogna ricorrere a radio non da tutti recepibili o a metodi ormai in disuso quali piatti tradizionali di ascolto con dischi in vinile. Lì, dove la puntina scende piano, quella che vibra su un vecchio disco che ormai comincia a gracchiare, si possono ascoltare voci che sembrano provenire da un altro mondo o pianeta. Ma talvolta non è così.

Ai giorni nostri e precisamente in quel di Livorno, è nata una band dal nome Jazzin'in Blue Jeans Quartet che la musica jazz la suona dal vivo. Si parla di quattro personaggi, il gruppo nasce a Livorno nel 2008, ed è formato da: Anna Rubini vocalist, Max Fantolini, pianoforte, Giulio Boschi contrabbasso e Sergio Consani, batteria. La passione di Anna Rubini per la musica, si riscontra nell'interpretare il jazz in modo particolare, con un timbro della voce di grande bravura ed originalità.

Il suo repertorio spazia da pezzi di Sting a Stevie Wonder sino ai classici jazz. Giulio Boschi è contrabbassista e compositore di non poco talento, malgrado sia il più giovane della band. Max Fantolini è il pianista del gruppo, insegnante di musica, e grande interprete del jazz. E per finire, Sergio Consani, è il batterista, con una notevole carriera musicale alle spalle avendo suonato con i più importanti compositori e maestri del calibro di Ennio Morricone, Luis Bacalov, Nicola Piovani e numerosi altri. Per tutta la calda estate livornese si sono esibiti rigorosamente dal vivo, dalla suggestiva Fortezza Vecchia di Livorno, sino al noto locale sul lungomare livornese, "La Baracchina Rossa".

Sorseggiando al lume della luna e del mare un fresco aperitivo, ma facendosi rapire dalle note suggestive della melodia jazz, quasi come se l'artista, in questo caso il quartetto, fosse su un palco del teatro. Un salotto dove ricevere gli ospiti, servire un tè con eleganza, il tutto accompagnato dal suono vibrante della musica vera, talvolta tenera, ironica, come si raccontasse o mettesse in scena la trama di un vecchio film magari in bianco e nero ma sempre di grande impatto scenico ed ambientale. Nel caleidoscopio della vita occorre trovare l'immagine giusta, forse il jazz!

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