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Italia Viva vale il 3,6%: sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24

Con questa ultima rilevazione abbiamo anche cercato di capire se gli italiani conoscono il sistema politico del proprio Paese.

di Alessio Vernetti

Oggi sono stati presentati i risultati dell’ultimo sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24. Oggetto di questa ultima rilevazione sono state le intenzioni di voto (con un focus particolare sul nuovo partito di Renzi, Italia Viva), ma anche la fiducia nei leader e nel nuovo Governo, la conoscenza del sistema politico italiano e i temi cardine del nuovo Esecutivo. Sono stati inoltre sottoposti agli intervistati degli ipotetici ballottaggi tra schieramenti politici, al fine di comprendere come si posizionerebbe l’elettorato.

Intenzioni di voto

La Lega, col 31,3%, sarebbe il primo partito, sebbene in calo rispetto al nostro sondaggio del mese scorso (-0,6%) e alle Europee di maggio (-3%). Nel centrodestra scende Fratelli d’Italia (7,8%), che rimane però leggermente davanti a Forza Italia (6,9%) e in crescita rispetto al risultato delle Europee. Nella coalizione di governo scendono il PD (21,2%) e il Movimento 5 Stelle (18,0%), mentre registriamo l’ingresso di Italia Viva di Matteo Renzi con il 3,6%.

Nel complesso, la maggioranza parlamentare (PD, M5S, Italia Viva e LeU/La Sinistra) è al 45,8% (+2,0% rispetto al mese scorso), mentre l’opposizione di centrodestra (Lega, FI, FdI, Cambiamo di Toti) al 46,9% (-0,6%).

Il bacino potenziale di Italia Viva, il nuovo movimento di Matteo Renzi, è del 13%. Il 2% dice infatti che sicuramente voterebbe il nuovo partito renziano, e un ulteriore 11% probabilmente potrebbe votarlo.

Ballottaggi ipotetici

Abbiamo ipotizzato dei ballottaggi tra coalizioni e forze politiche nei collegi uninominali. In un ballottaggio “classico” tra centrodestra e centrosinistra, quest’ultimo vincerebbe con un margine ridottissimo (50,4% contro 49,6%), ma peserebbero non in maniera indifferente gli astenuti (35,3%).

In uno scenario ipotetico di ballottaggio tra un candidato di centrodestra e uno del Movimento 5 Stelle, il primo vincerebbe con il 57,7%, mentre il secondo avrebbe il 42,3%. Peserebbero ancora di più gli astenuti (44,5%).

Un ipotetico ballottaggio centrosinistra-M5S vedrebbe la vittoria della coalizione imperniata sul PD con il 57,6%, mentre il candidato del Movimento 5 Stelle si fermerebbe al 42,4%. Ma l’astensione sarebbe ai massimi (52,7%).

Fiducia nei leader e nel governo

Scende nella fiducia Di Maio (21%, -5 punti), ma anche Conte (50%, -3 punti), Mattarella (64%, -2 punti) e Salvini (31%, -1 punto). Stabile Zingaretti, che con il 24% supera però Di Maio. Matteo Renzi resta in coda alla classifica con il 14% (1 punto in meno rispetto al mese scorso).

Per quanto riguarda l’apprezzamento nei confronti del nuovo Esecutivo, il governo Conte II raccoglie il 40% di opinioni positive e il 60% di opinioni negative.

Abbiamo infine voluto testare una possibile nuova coalizione elettorale con PD e 5 Stelle alleati.


Nello scenario, tra una coalizione di centrodestra (Lega-FI-FdI) e una coalizione PD-M5S-altre liste di centrosinistra, ci sarebbe un lieve vantaggio per il centrodestra, al 47,2%, contro il 46,2% della coalizione giallorossa.

I temi

Sull’immigrazione, l’opinione pubblica si divide in tre parti di simili dimensioni: il 36% degli elettori pensa che il nuovo governo dovrebbe essere più morbido e aperto su questo tema, mentre il 35% pensa che andrebbero mantenute le stesse politiche del governo gialloverde con Salvini al Viminale e il 29% vuole ancora maggiore severità.

Abbiamo provato a capire, dovendo scegliere, quale misura dovrebbe essere presa dal governo per mantenere i conti in ordine: il 39% indica una patrimoniale e il 32% tagli alla spesa pubblica su servizi come istruzione e sanità. Molto più indietro le altre opzioni: il 13% indica un aumento delle tasse sui redditi, il 10% l’innalzamento dell’età pensionabile e appena il 6% l’aumento dell’IVA.

Il reddito di cittadinanza è nettamente al primo posto tra le misure del governo gialloverde che secondo gli elettori il nuovo Esecutivo dovrebbe abolire (47%). Molto più indietro troviamo i decreti sicurezza (18%), quota 100 (10%) e il decreto dignità (5%). Il 20% dice che non andrebbe abolita nessuna di queste misure.

Il 77% del campione sondato pensa che con il precedente governo M5S-Lega l’Italia contasse poco o per nulla in Europa. Tuttavia, se il 43% degli intervistati pensa che con il nuovo governo non cambierà molto il peso dell’Italia in sede europea, per il 39% il nostro Paese conterà di più e per il 18% di meno rispetto al precedente governo.

Infine, chiedendo quale dovrebbe idealmente essere il numero ‘giusto’ di parlamentari eletti in Italia, la risposta media è 330. Si tratta dunque di poco più di un terzo del numero attuale di eletti, pari a 945.

La conoscenza della politica

Gli elettori sanno quanti sono attualmente i parlamentari? La risposta media è 705, piuttosto lontana da quella corretta di 945 eletti. In generale, ad aver dato una risposta complessivamente giusta o quasi (cioè tra 900 e 1000) è il 26% degli intervistati. Il 32% ha dato una risposta molto lontana da quella corretta (cioè meno di 900 o più di 1000) e il 42% ha risposto “non so”.

Per quanto concerne la nomina di Presidente del Consiglio e Governo, il 69% ha indicato correttamente che si tratta di una prerogativa del Presidente della Repubblica. Il 31% sostiene invece che ci sia un’elezione diretta da parte dei cittadini.

Per quanto riguarda l’elezione del Presidente della Repubblica, il 70% ha risposto correttamente, e dunque sa che è eletto dal Parlamento in seduta comune con l’aggiunta di delegati regionali. Il 18% ha però risposto che il Presidente della Repubblica “viene nominato dal Governo”, il 7% che “viene nominato dalla Corte Costituzionale” e il 4% che “viene eletto direttamente dai cittadini”.

L’88% del campione ha invece risposto correttamente alla domanda su chi sia il Capo dello Stato in Italia (il Presidente della Repubblica). Il 9% ha invece indicato il Presidente del Consiglio, il 2% quello del Senato e l’1% quello della Camera.

Infine, alla domanda su che cosa si elegga in occasione delle elezioni politiche, il 77% degli intervistati ha indicato correttamente i membri del Parlamento. Tuttavia, si tratta di una domanda a risposta multipla, e il 32% ha indicato anche o unicamente il Capo del Governo e l’11% il Presidente della Repubblica.

Nota metodologica

Sondaggio svolto tra il 18 e il 20 settembre 2019 con metodologia mista CATI/CAMI/CAWI su un campione di 1000 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età, stratificate per area macroregionale di residenza e titolo di studio. L’errore campionario è pari a +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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