Ipotesi di complotto capovolto
Facciamo ordine. Nell’immediato periodo dopo l’attacco alle twin towers, al congresso americano vennero recapitate alcune lettere contenenti antrace. Ovvio l’allarme, ovvie le attribuzioni ad Al Quaeda, ai servizi Iracheni ed infine ad un’organizzazione terroristica USA. Le indagini, condotte dall’FBI, rivelarono, grazie alle solite strane fughe di notizie, che la sostanza era stata prodotta in un laboratorio governativo, cosa che indusse all’incriminazione di tre scienziati in forze allo stesso laboratorio, più un quarto uomo. Qualche mese fa, infine, è stato risarcito uno degli scienziati, ritenuto per anni il primo sospetto.
Io penso, da sempre che al di sotto della "vicenda antrace" vi sia una manovra diversiva messa in atto per influenzare l’opinione pubblica la quale, già fiaccata dal flop in Iraq, in seguito all’11 settembre, era orientata verso un dolente, spaventato rispetto della nuova realtà: L’americano è vulnerabile in America quindi non può più essere paladino in casa altrui dei propri ideali, restando felicemente impunito in casa propria. Mettiamola così: la mia violenza è giusta ed a fin di bene, se reagisci con violenza... parliamone.
Insomma cerchiamo di capire. La distruzione degli edifici simbolo della potenza finanziaria, è stata identificata come un’attacco all’economia aggressiva, non al popolo americano. Lo dimostrano la sorprendente reazione antimilitare degli americani, la presa di distanza dalle reazioni aggressive del governo, le accuse di ingerenza tra stato e lobbies di potere, l’autodenuncia della crollata popolarità dell’americano all’estero, visto come un invasore prepotente disposto a barare per ottenere ciò che vuole.
Il radicato risentimento dell’americano verso il proprio governo, dimentico della salvaguardia e della tutela della libertà e la ricerca della felicità ed impegnato con sempre maggiore forza nel far da palo, da guardiaspalle ai saccheggi perpetrati all’estero dalle potenze economiche, ha provocato una reazione inaspettata alla tragedia dell’11 settembre.L’immagine del soldato che votava la vita nella difesa degli ideali di popolazioni lontane, anche se discutibile e poco veritiera, accompagnava l’america nel mondo intero, se si esclude il mondo comunista.
Fortuitamente, invece, il tempestivo diffondersi delle lettere killer fu letto come la dimostrazione di un’attacco intimo alla vita privata dell’americano: tutti riceviamo lettere, tutti possiamo morire di questo, quindi lo stato deve reagire e difenderci ed è giustificato nell’adottare provvedimenti restrittivi a favore della sicurezza nazionale.
Al dunque, andiamo! Ieri è stata diffusa la notizia del suicidio di uno degli scienziati implicati nella vicenda antrace... suicidio?
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