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Invalsi 2021: calano le competenze degli studenti italiani

Nel 2021 le competenze degli studenti italiani sono peggiorate rispetto al 2019. Il calo si concentra soprattutto al Sud.

di Lorenzo Ruffino

Ieri sono stati presentati i risultati delle prove Invalsi 2021, le prove standardizzate che vengono sottoposte a tutti gli studenti italiani alla fine dei cicli scolastici con l’obiettivo di avere una valutazione omogenea delle competenze. Noi ci contreremo sulle scuole medie e superiori dove si è sentito di più l’impatto rispetto al 2019 (nel 2020 le prove non sono state svolte).

I risultati alle scuole medie

Il 39% degli studenti di terza media non ha raggiunto il livello minimo di italiano e il 44% quello di matematica. Nel 2019 in questa situazione erano, rispettivamente, il 34 e il 40% degli studenti. In tutte le regioni si registra un peggioramento rispetto alla media nazionale del 2018, con l’eccezione del Trentino per quanto riguarda l’italiano e del Trentino e del Friuli Venezia Giulia per la matematica. Gli studenti socialmente svantaggiati sono quelli peggiorati di più.

Per quanto riguarda italiano, il Sud e le Isole sono la zona geografica dove il maggior numero di studenti non arriva al minimo delle competenze: nel 2020 si è toccato il 50% contro il 46% del 2019. A peggiorare di più in assoluto in due anni è però il Nord-Ovest che passa dal 30 al 36%, mentre il Nord-Est passa dal 28% al 33%, il Centro dal 32% al 36% e il Sud dal 40% al 45%.

Lo stesso fenomeno si ha anche per quanto riguarda la matematica. Nel Nord-Ovest gli studenti sotto il minimo passano dal 32% al 41%, nel Nord-Est dal 28% al 35%, nel Centro dal 35% al 40%, nel Sud dal 48% al 55% e nel Sud e Isole dal 56% al 60%. Dopo la pandemia le differenze territoriali si sono accentuate.

Per quanto riguarda la lingue inglese, il 24% non raggiunge il livello A2 nella lettura e il 41% nell’ascolto (i livelli sono A1-A2, B1-B2, C1-C2). 

I risultati delle scuole superiori

Nel 2021 gli studenti dell’ultimo anno delle superiori sono peggiorati in italiano e matematica, mentre sono rimasti allo stesso livello con l’inglese. 

Per l’italiano a non raggiungere il livello minimo è il 44% degli studenti rispetto al 35% del 2019, mentre per matematica si passa dal 42% al 51%. Anche in questo caso il peggioramento è particolarmente concentrato tra le famiglie più svantaggiate. Il learning loss è particolarmente forte al Sud (Campania, Puglia e Abruzzo), ma il calo dei risultati avviene su tutto il territorio nazionale e su tutti i livelli di competenza. 

Per l’italiano si passa dal 22% al 27% di studenti sotto il livello minimo nel Nord-Ovest, dal 23% al 33% nel Nord-Est, dal 34% al 43% al Centro, dal 46% al 61% nel Sud e dal 50% al 57% in Sud e Isole. Le competenze sono sopra la media nazionale del 2019 solo in Trentino e sotto in Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. 

Per quanto riguarda matematica a non raggiungere il livello minimo è il 31% degli studenti del Nord-Ovest rispetto al 27% del 2019. Al Nord-Est si passa dal 26% al 37%, al Centro dal 43% al 52%, al Sud dal 55% al 70%, al Sud e Isole dal 60 al 68%. Il Learning loss è quindi particolarmente accentuato nel Nord-Est e nel Sud e quello maggiore lo si registra in Friuli Venezia Giulia e Puglia. Rispetto alla media nazionale del 2019 solo il Trentino fa meglio, mentre Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono sotto la media nazionale del 2019. 

Infine, in lingua inglese, il 51% degli studenti non raggiunge il B2 nella lettura e il 63% nell’ascolto, mentre nel 2019 erano il 48% e il 65%. Anche in questo caso al Sud i risultati sono sensibilmente peggiori del Nord. 

Conclusione

In conclusione, nel 2021 si è registrato un sensibile peggioramento rispetto al 2019 e un ruolo determinante lo ha avuto il non essersi recati in aula come si sarebbe fatto in tempi normali. 

Questo porta a un 9,5% di studenti delle superiori che termina gli studi con competenze di base fortemente inadeguate (7% nel 2019) e a un 23% di giovani tra i 18 e i 24 anni in forte difficoltà non avendo terminato la scuola o non avendo acquisito le competenze di base (22,1% nel 2019). Inoltre, il tasso di dispersione scolastico implicito nazionale sale di 2,5 punti percentuali e arriva a essere pari all’8,8% nel Centro e al 14,8% nel Mezzogiorno rispetto al 2,6% del Nord. 

A rimanere indietro sono in particolar modo gli studenti più svantaggiati e del Sud Italia. Il tasso di dispersione degli studenti che vengono da famiglie con uno status sociale, economico e culturale sopra la media è del 5,3%, mentre sale al 12,3% per le famiglie sotto la media.

Foto di Markus Spiske da Pixabay 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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