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Insetti a tavola? Non è più questione di se o quando, ma di come

Da qualche anno una parte considerevole, ma minoritaria, della popolazione ( si stima il 27% ) è preoccupata dell’immissione ai fini alimentari, anche sul mercato europeo, degli insetti o delle loro larve.

Proviamo a ragionarci un attimo.

Perchè dovremo convivere con gli insetti a tavola?

Che la popolazione sul nostro pianeta sia costante crescita è un dato di fatto: abbiamo superato gli 8 miliardi lo scorso novembre [1].

Non dovremmo inoltre aver dimenticato come, nel mondo – Africa ed Asia in testa -, ampie fasce della popolazione vivono nella fame o nella malnutrizione ovvero, come si una dire oggi, nella “insicurezza alimentare” [2].

L’ONU ha da tempo dettato i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 che prevederebbero per quella scadenza, tra l’altro, l’obiettivo “Zero Fame” [3]. La FAO, tuttavia, denuncia che piuttosto che a ridursi il fenomeno dell’emergenza alimentare tende ad aumentare – « circa 161 milioni in più rispetto al 2019 » -.

Tale situazione s’incrocia col tema della sostenibilità: non è possibile aumentare la produzione di carne, di latte, di cereali, non aumentando il consumo di acqua potabile, di suolo, l’inquinamento e, da ultimo, la produzione di CO² e quindi il surriscaldamento globale.

Gli insetti sono comunque già impiegati nell’alimentazione

E’ in tale quadro che la politica, gli scienziati e i ricercatori hanno deciso di diffondere, nell’alimentazione umana, il consumo di insetti e di larve di insetti.

Qualcuno ricorderà di aver letto come l’immissione sul mercato alimentare di insetti e larve « fa parte della strategia “Farm to Fork”. Il piano d’azione UE 2020-30 per i sistemi alimentari sostenibili (…) la transizione ‘verde’ della produzione alimentare UE » [4].

D’altro canto è risaputo che gli insetti adulti o le loro larve siano da sempre impiegati:

  • come esche per la pesca,
  • nell’alimentazione di diversi animali ( uccelli, pesci, roditori, ricci, rettili, rane, tartarughe, galline, … ),
  • ancora, rappresentino una prelibatezza nella cucina asiatica [vedi in Thailandia o Cambogia ad esempio, 5] [6].

Dovremo abituarci.

In conclusione, non è più questione di se o di quando – ora! – ma solo di come dovremo inserire nella nostra dieta i nutrienti ricavati dagli insetti.

Fonti e Note:

[1] FronteAmpio, 1 gennaio 2023, “Nostalgia Malthus: si vuole dimezzare popolazione”.

[2] Nazioni Unite, “Goal 2: Zero Hunger”.

« Nel 2020, tra i 720 milioni e gli 811 milioni di persone nel mondo soffrivano la fame, circa 161 milioni in più rispetto al 2019. Sempre nel 2020, l’incredibile cifra di 2,4 miliardi di persone, ovvero oltre il 30% della popolazione mondiale, era moderatamente o gravemente insicura dal punto di vista alimentare, senza un accesso regolare a un’alimentazione adeguata ».

[3] Governo Italiano – Agenzia Coesione, “Target e strumenti di attuazione”.

[4] Ansa, 4 maggio 2021, “Ok Ue a primo insetto come alimento, è tarma della farina”.

[5] Viaggi in Thailandia, “Mangiare insetti in Thailandia”.

[6] Rove.me, 14 aprile 2021, “Mangia degli insetti!”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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