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In tutta Italia si sciopera contro la Buona Scuola: scontri con la polizia a Napoli e Milano

Oggi, 13 novembre, in molte città italiane, studenti e insegnanti sono scesi in piazza per manifestare contro la Buona Scuola del ministro Giannini. Sono tanti i punti che ancora non convincono gli addetti ai lavori. 

Nel servizio di La 7, Ivo Mej evidenzia tutte le criticità da affrontare, la digitalizzazione è già stata bocciata dalla Corte dei Conti, mentre molti edifici sono al limite dell'agibilità.  

I docenti di Teramo si sono presentati dal Prefetto per chiedere che si faccia portavoce del dissenso verso la riforma di Renzi. "Vogliamo solo difendere la scuola pubblica e la Costituzione" affermano i professori. 

Anche a Catanzaro i docenti, scesi in piazza al fianco degli studenti, sono preoccupati per la Buona Scuola: "Tutti stanno facendo sentire la propria voce su quella che ritengono una legge incostituzionale che rovinerà la scuola italiana".

C'è, però, anche un altro aspetto che preoccupa gli studenti ed è l'alternanza scuola-lavoro, già prevista da quest'anno, diventerà obbligatoria il prossimo. La riforma prevede 200 ore di tirocinio da svolgere nel triennio in un azienda convenzionata con la scuola, il rischio che qualcuno de ne approfitti è molto alto. Infatti, gli operai rischiano che il datore di lavoro utilizzi gli studenti non per affiancamento, ma come vera e propria mano d'opera gratuita. 

A Napoli e Milano si sono registrati scontri tra polizia e alcuni gruppi di studenti. Si registrano feriti da entrambi gli schieramenti. 

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