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In Situ, la street art al Fort d’Aubervilliers a Parigi - Reportage foto

In Situ è un festival di Steet art che si può visitare a Aubervilliers, nel nord di Parigi, fino al 27 luglio.

50 artisti, francesi e non, hanno lavorato sui quasi due ettari del Fort d’Aubevilliers – che è stato un forte militare, poi una caserma della gendarmeria, poi un deposito di automobili. Ora è di proprietà del comune, e dovrebbe diventare un eco-quartiere. La mostra infatti verrà distrutta proprio per iniziare i lavori.

Tra i nomi presenti a In Situ ci sono Jef Aérosol, OnOff, 93 MC, Milo, David Walker, Jean Moderne…molti francesi ma non solo. La lista completa si trova qui, mentre gli aggiornamenti sono sulla pagina Faceobook del festival.

Da menzionare l’opera di Jorge Rodriguez Gerada, artista cubano/americano, sulla quale si può camminare, ma non proprio vedere: una gigantografia su 1200 metri quadrati, che dall’alto fa questo effetto. Ma bisognerebbe arrivare in paracadute per ammirarlo. 

Quando visitare? Il fine settimana e il mercoledì pomeriggio, e il sabato sono previste performance o eventi. E all’interno, per tutta la durata del festival, c’è un bar. L’entrata è sempre gratis, e a differenza della Tour13 (altro grande evento di street art organizzato a Parigi nel 2013) si entra senza fare 5 ore di fila.

La street art è radioattiva, pure

E come ogni evento che si rispetti c’è pure la polemica – e un pezzo di storia abbastanza interessante. L’eco-quartiere dovrebbe essere costruito su una zona che, a detta di molti, è contaminata.

Al Fort d’Aubervilliers negli anni Venti e Trenta sarebbero stati effettuati dei test nucleari per conto del governo francese da Frédéric e Irène Joliot-Curie, quest’ultima figlia di Pierre e Marie, che ha poi ottenuto un Premio Nobel per la Chimica per la scoperta della radioattività artificiale.

I lavori di Frédéric Joliot-Curie, invece, hanno portato poi alla realizzazione della bomba atomica. Sempre per i particolari della storia, à Joliot si deve, nel Dopoguerra, il primo reattore nucleare francese (1948). I coniugi Joliot-Curie sono morti, entrambi, a 58 anni, per un’eccessiva esposizione alla radioattività.

Inoltre, negli anni Cinquanta, pare che governo francese abbia effettuato, sempre al Fort d’Aubervilliers, degli esperimenti su minerali e vegetali che erano stati esposti a radiazioni durante gli esperimenti francesi nel deserto algerino. Se le prime non sono confermate, queste ultime invece lo sono, se ne fa menzione anche in un rapporto ufficiale sulla radioattività della zona.

Inoltre, un rapporto della Criirad (Commission de recherche et d’information indépendantes sur la radioactivité) del 2006 ha messo nero su bianco queste parole: «Secondo i documenti consultati, Irène e Frédéric Joliot-Curi hanno effettuato delle manipolazioni di radium 226 negli anni 1920 e Trenta» in un sito non definito.

C’è invece una dichiarazione di Evelyne Yonnet (che è stata sindaco di Aubervillier), che afferma che i test sono stati fatti qui. (Tutte le citazioni arrivano da un reportage in due puntate del magazine Le Tigre). Vero e confermato, invece, è che nel 2002 alcuni insegnati di una scuola vicino al Fort d’Aubervilliers, che guarda caso si chiama Joliot-Curie, hanno denunciato l’insorgenza di tumori nel periodo compreso tra il 1998 e il 2002. A seguito della denuncia l’Istituto nazionale francese di Sanità ha pubblicato un rapporto nel 2007.

Secondo il rapporto l’insorgenza di tumori non ha nulla a che fare con la radioattività del Forte. Ciò detto, un articolo de Le Parisien, che cita un rapporto dell’Istituto di protezione e sicurezza nucleare (IRSN), afferma che «alcune tracce di radioattività sono state messe in evidenza nel perimetro del Forte, ma in punti molto precisi. Mentre a l’esterno è tutto nella norma».

Ciò non toglie che di questa struttura si è parlato – e molto – per anni, anche se non in maniera così “ufficiale”: ci sono diversi blog, associazioni, partiti (a livello locale), e il bellissimo reportage già citato sulla rivista Le Tigre. Libération è stato il solo giornale a grande diffusione ad avergli dedicato una copertina nel 1994: i “Secrets du Fort d’Aubervilliers”.

In ogni caso, ufficialmente, è nel 2009 che sono finiti i lavori di decontaminazione della zona: erano iniziati nel 1999 sotto la supervisione dell’Andra (Angenzia Nazionale di smaltimento rifiuti radioattivi).

Alta cosa interessante del Forte: nel 1984 è stato sede di una festa punk “Fêtes et forts”, che ha segnato l’immaginario dei punk francesi.

 

Tutte le foto sono di Luca Marchesini e il testo viene da qui

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