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In Sardegna si torna al baratto

Il baratto sta tornando in Ogliastra (Sardegna) come credo in molte altre parti di Italia e del mondo. Schiacciati dalla crisi, dalla disoccupazione e dai debiti, il baratto mi pare la cosa più sensata e nobile su cui possiamo fare affidamento. Qualche giorno dopo la pubblicazione della mia lettera sul blog L’isola dei cassintegrati, in cui invitavo a rinverdire questa pratica, mi chiamò una giornalista del Tg2 per chiedermi se potevo farle da Cicerone per un servizio sull’argomento.

Non ho avuto molta difficoltà a trovare testimonianze, chiaramente è stato più difficile trovare persone disposte a parlarne davanti alle telecamere. Come accade spesso, infatti, alcune persone hanno una sorta di atavico pudore a toccare certi argomenti, come se parlare di certe pratiche svilisca o dia una cattiva immagine di sé e del proprio territorio.

Nel servizio del Tg2 (che potete vedere qui sopra) appaiono un pescatore, un allevatore, un agricoltore e una titolare di albergo, ma questi sono solo la punta di un icebearg sempre più grande.

Appena iniziata la mia microindagine alla ricerca di testimoni, il mio edicolante mi ha confessato che suo cognato, possessore di un piccolo escavatore, lavora per il 40% ricevendo beni materiali, cibo e altri servizi in cambio delle sue prestazioni professionali. Un albergatore mi ha confidato che un cliente ha pagato il suo soggiorno di agosto dando come contropartita tre frigoriferi “nuovi di pacca” del suo negozio recentemente fallito.

La cosa stupefacente è che il servizo sul baratto in Ogliastra ha spinto un intelligente ogliastrino, Giangiacomo Pisu, tra l’altro autore di vari libri sulla Sardegna, a creare un gruppo su Facebook chiamato ‘Baratto Ogliastra‘ che conta con più di 2200 iscritti. In questo gruppo la gente offre libri, olio, soggiorni turistici, moto, lezioni di lingue e le cose più disparate. Dopo pochi giorni hanno cominciato a nascere altri gruppi anche in altre parti della sardegna. Pian piano la piattaforma di Facebook è servita a un fine nobilissimo, un esempio di integrazione, tra saggezza e pragmaticità popolare e tecnologia.

Dopo il servizio di Rai 2 molte persone dell’Ogliastra si sono sentite poco rappresentate da Romano il pescatore, da Andrea e Basilio da Urzulei e da Patrizia l’albergatrice, in quanto artefici, secondo loro, di una pratica desueta e di cui vergognarsi. Ma questi contestatori sono stati smentiti da un coro sempre più nutrito di questa realtà che crea inaspettati fermenti. Qualche giorno dopo, infatti, uno dei detrattori del servizio al Tg2 ha pubblicato un annuncio nel gruppo ‘Baratto Ogliastra‘ per barattare una sorbettiera.

Alla fine il baratto ha vinto.

A proposito io offro un soggiorno di due settimane in un appartamento a Santa Maria Navarrese in cambio di uno in un’altra località balneare. Baratto signori, baratto… e la paura dello spread passa subito!

di Pietro Mereu

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.1) 16 aprile 2012 13:14

    Vi porto un’altra testimonianza. Il nostro comitato "Rifiuti Zero" organizza da 3 anni l’Eco-Scambio in piazza a Casier (TV) dove le persone portano ciò che non usano più (ma è in buono stato) e possono prendere quello che trovano senza pagare nulla. Lo scopo è riciclare e riusare, ma un altro risultato è sicuramente il risparmio. Vi assicuro che ad ogni edizione arriva sempre più gente e più materiale (libri, fumetti, videocassette, abbigliamento, casalinghi, passeggini, scarpe, coperte, televisori, e altro)

    Annamaria
  • Di (---.---.---.178) 16 aprile 2012 18:50

    Io baratterei tutta la classe politica per 1/2 kg di pane.
    Sia ben chiaro "trattabile", purchè me li togliate dalle scatole.

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