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Immigrato ammanettato ad una colonna perchè non c’è posto

"Non c’era posto". Immigrato ammanettato ad un palo. Ancora un episodio di maltrattamenti.

Ancora un avvenimento ridicolo, "ai confini della realtà", del sistema carcerario italiano.

Monza, una mattina qualsiasi, tra vecchiette in fila per una denuncia, giovani in cerca del rinnovo del passaporto c’è chi beve un caffè, chi scambia le solite banali, ma mai del tutto, parole col proprio vicino, chi sorseggia un provvidenziale caffè, se si ha il coraggio di chiamarlo così, preso alle macchinette e chi sgrana gli occhi di fronte a questo ragazzo, ammanettato ad una colonna, in mezzo al corridorio. C’è anche chi non li sgrana più, ormai ci è abituato...

Immagine garantita come reale, sempre che ci sia ancora qualcuno che ritiene che avvenimenti di questo tipo non possano succedere nel nostro Belpaese, da fabio Sgrò, segretario Provinciale del Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia), che dichiara "è stata scattata da un agente iscritto al mio sindacato". Niente fotomontaggio dunque, solo la cruda e dura realtà.

L’avvenimento come abbiamo detto è successo a Monza, caso limite per tanti versi dove i problemi del commissariato non si limitano solo a questo, dove di nodi irrisolti sembrano esserceno molti altri, dovuti in buona parte all’espansione a Provincia, ma ci assicura Sgrò "non c’è soltanto il caso di Monza. Questa è una situazione comune a molti commissariati".



Aspettiamo ora le solite, circostanziali e inconcludenti, dichiarazioni di sdegno.

Poi possiamo anche iniziare a dimenticare...



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