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Il governo cibernetico di Salvador Allende

Un progetto che metteva insieme economia pianificata e gestione online in tempo reale. In una sala come quella di Star Trek. Un’altra innovazione che il colpo di Stato dell’11 settembre 1973 ha distrutto.

Salvador Allende aveva (tra i tanti) un progetto parecchio innovativo per il Cile che, purtroppo, a causa del Colpo di Stato dell’11 settembre 1973, non ha (quasi) visto la luce. Si tratta di Cybersynun’idea che metteva insieme l’economia pianificata e l’informatica, con una gestione del lavoro e delle comunicazioni in tempo reale.

Il progetto Cybersyn è iniziato nel 1971 in collaborazione con Stafford Beer, un professore inglese esperto di ricerca applicata alla cibernetica; questi venne contattato da Fernando Flores (di formazione ingegnere), ministro sotto il – breve – governo di Allende.

L’idea alla base del progetto era quella di razionalizzare l’economia del Paese creando un sistema dinamico che mettesse insieme la produzione, lo stoccaggio e il trasporto, integrandoli con la domanda: il tutto “on line”, grazie a una struttura neuronale artificiale. Allende, infatti, nutriva seri dubbi sul sistema di pianificazione sovietico che riteneva troppo dogmatico. La sua visione del socialismo era quindi una sorta di integrazione tra l’autonomia e la pianificazione. Ogni luogo di produzione doveva essere autonomo, obbligando il sistema ad essere flessibile.

Il Governo riuscì ad installare solo dei terminali Telex che mettevano in collegamento le imprese pubbliche del Paese con la capitale, Santiago. I Telex erano dei dispostivi che usavano le linee telefoniche, impiegati sin dagli anni Trenta per mettere in comunicazione le aziende; una sorta di evoluzione del telegrafo, integrato con una macchina da scrivere.

Ed è grazie a questi Telex che Santiago poté continuare a ricevere approvvigionamenti, nonostante lo sciopero dei trasporti che nel 1972 ha rischiato di paralizzare il Paese. Con questo sistema il Governo riuscì a coordinare il lavoro dei camionisti non in sciopero.

L’amministrazione Allende installò 500 terminali in altrettante aziende del Paese che comunicavano con il sistema centrale a Santiago. Quali informazioni venivano trattate? Materiali, produzione, personale… Tutti questi dati venivano trattati dal Governo, che cercava di gestire il lavoro a distanza, dando istruzioni in tempo reale.

Cybersyn funzionava grazie a un computer IBM 360 equipaggiato con il programma Cyberstride, il quale permetteva di centralizzare le informazioni ricevute da Telex, trattarle e utilizzarle.

Un’altra curiosità – e altra genialità del governo socialista – è la sala di comando di Cybersyn, la Opsroom (Operation Room), una stanza ottagonale con muri di legno e sedie di design tedesco che richiamava la serie Star Trek. Sui braccioli, oltre a un posacenere, una serie di bottoni che permettevano di controllare le immagini sugli schermi.

 Opsroom fu installata a la Moneda l’8 settembre 1973 e fu fatta distruggere da Pinochet immediatamente dopo il colpo di Stato.

Alcune informazioni su questo progetto ci arrivano grazie a una mostra che due artisti catalani, Catalina Ossa Holmgren e Enrique Rivera Gallardo, hanno messo in piedi per raccontarla, MULTINODE_METAGAME, dove hanno ricostruito la sala cibernetica di Salvador Allende. Sull'argomento è inoltre possibile leggere il libro di Beer, "Platform for Change".

Quando fu proposto Cybersyn fu molto criticato proprio dalle organizzazioni dei lavoratori e dai partiti, che hanno visto il progetto come una sorta di mostro futurista e disumanizzante.

Foto: Wikimedia

 

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