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Il contenitore politico che manca: il partito di Conte

E' sempre più evidente che per i leader delle forze politiche di maggioranza il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è diventato il problema. Quella che è stata fino ad oggi la grande forza di Conte e cioè la mancanza di un "suo" partito oggi si sta rivelando una debolezza. Se Conte fosse espressione di un partito politico oggi non sarebbe isolato. 

Nelle ultime conferenze stampa si è vista tutta la solitudine di Conte. Purtroppo la storia si ripete. I mestieranti della politica: Zingaretti, Speranza, Renzi ai quali si è aggiunto Di Maio soffrono Conte per il crescente gradimento. Conte ha inaugurato un nuovo stile nella politica italiana mettendo fine a personaggi da operetta come i due Matteo, Zingaretti e lo stesso Di Maio, ha normalizzato il M5S rendendolo una forza politica integrata nel sistema politico europeo, ha mandato all'opposizione Salvini, ha saputo trattare a livello di UE portando a casa risultati non proprio scontati, sta difendendo l'interesse nazionale come dimostra la sua opposizione al MES, rispetto alla crisi pandemica sta dimostrando risolutezza e anche umanità.

Questi successi hanno oscurato i mestieranti della politica i quali devono riconquistare la visibilità perduta. Il ritorno della pandemia, prevedibile, è l'occasione giusta. E' stato sufficiente che non tutti i ministri marciassero all'unisono e che presidenti di regione come Bonaccini si mettessero di traverso perchè la debolezza di Conte uscisse fuori. A questo punto Conte deve iniziare ad attrezzarsi per evitare che quanto fatto fino ad ora vada perduto. Per quanto riguarda i mestieranti della politica sono talmente convinti di aver consolidato il proprio potere che pensano che un accordo di ferro tra di loro, fatto sulla testa di Conte, li possa tutelare rispetto al ritorno di Salvini e Meloni. Questo è un errore di valutazione già fatto in passato. A questo punto, per evitare il ritorno del centrodestra c’è bisogno di un contenitore politico che faccia riferimento al Presidente del Consiglio Conte prima che la sua immagine si logori. Stando ai sondaggi un partito di Conte si attesterebbe tra l’11 e il 12% erodendo consensi tanto al M5S quanto al PD. Elettorato quindi di centrosinistra e del M5S. Un consenso di questo tipo non credo che possa essere sufficiente ai fini della una vittoria della coalizione Pd, Leu, M5S. Ragionando sempre su ciò che emerge dai sondaggi,per essere vincente sul centrodestra, una coalizione PD , LeU e M5S dovrebbe comunque imbarcare anche: Renzi, Calenda e la Bonino. Cartelli elettorali questi tre non proprio in linea con una tale ipotesi. Perché il partito di Conte possa diventare valore aggiunto determinante ai fini della vittoria della coalizione bisogna riflettere su quale potrebbe essere la sua identità culturale e politica e il target elettorale.

Per fare questa operazione procedo per prima cosa ciò che non deve essere. Il Partito di Conte non può essere l’equivalente di Scelta Civica capeggiata da Monti. Alle elezioni politiche Scelta Civica, in coalizione con UDC e FLI, superò il 10% dei consensi dato non molto lontano da ciò che i sondaggi attribuiscono ad un eventuale partito di Conte. Il tentativo di Monti si poneva al centro dello schieramento politico scommettendo sulla capacità della coalizione di Italia Bene Comune ( PD – SEL) di marcare l’elettorato di sinistra e di centrosinistra. Come andarono le cose è noto. La coalizione guidata da Bersani non vinse e il risultato elettorale favorì la nascita di un governo di larghe intese ossia trasformista ligio agli interessi dell’establishment. Nell’attuale contesto politico il centro dello schieramento politico è già occupato da diversi cartelli elettorali: Italia Viva, Azione, Più Europa, Forza Italia. Ciò che manca in Italia è un partito politico : europeista, ambientalista e democratico sociale. Ciò che dovrebbe fare una formazione politica che avrebbe in Conte il suo riferimento è quello di prendere a riferimento il programma politico ed economico presentato dalla Presidente della Commissione UE farlo proprio nel senso di calarlo nella realtà italiana aggiungendo al dato economico un’anima Democratica e Sociale. A questa operazione potrebbe contribuire molto una attenta lettura della teologia ecologista e sociale di Papa Francesco I. Sia chiaro non si tratta di fare un partito della “Chiesa” o una nuova DC, si tratta di prendere atto del forte impatto etico e politico che la teologia di Papa Francesco I sta avendo sull’opinione pubblica. In momenti di crisi sono le solo “idee forti” le uniche capaci di dare risposte ed offrire una visione. Un progetto politico, capace di tenere insieme la questione ecologica e il tema della giustizia e dell’uguaglianza sociale, che pone al centro la Persona calza bene alla figura del Presidente del Consiglio Conte e se ben articolato sui territori potrebbe essere il valore aggiunto utile ad una coalizione di PD, LeU, M5S capace di sconfiggere il centrodestra guidato dalla Lega e da Fratelli d’Italia. 

Foto: Governo.it

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