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Il Paese dei tabù

Forse, più che il Paese dei misteri, i misteri italiani, dovremmo parlare di Paese dei tabù.

Dei misteri che in tanti conoscono ma che non si possono dire al Paese.

E' tabù ammettere che in Italia abbiamo avuto una democrazia a sovranità limitata, dove la politica estera, la politica industriale, erano condizionate da vincoli atlantici.

E' tabù ammettere che in questo Paese si è fatto uso della tortura, durante la lotta al terrorismo, fino al G8 e ancora fino ad oggi.

E' tabù ammettere che ad Ustica non è caduto un aereo, ma che un aereo è stato abbattuto sui nostri cieli nel corso di un conflitto causato anche dalla nostra ambigua politica estera (la moglie americana e l'amante libica).

E' tabù ammettere che pezzi delle istituzioni non rispondevano alla Costituzione, ma ad altri organismi: i servizi (non deviati, ma a servizio di chi comanda) che tolleravano le azioni dei gruppi neofascisti, i servizi che hanno coperto, parti della magistratura che tenevano nel cassetto i fascicoli trasformando colpi di Stato in golpe da operetta.

Tabù ammettere che in Italia, dentro lo stato, esisteva uno stato nascosto, parliamo di Gladio, ma non di quella rivelata da Andreotti nel 1990 quando ormai (crollato il muro) non serviva più coprire il segreto. Parliamo della Gladio nascosta, che va oltre l'elenco degli iscritti comunicati al Parlamento.

Uno stato nello stato che legava assieme pezzi di politica, impresa, massoneria, la loggia di Gelli, parti dei servizi italiani, la mafia, faccendieri e che ha condizionato la storia del nostro Paese per decenni.

Non è sufficiente desecretare i documenti classificati su Gladio, non basta dire che, passati 41 anni dalla strage di Bologna il fumo si sta alzando.

Perché quei documenti (su Gladio e sugli altri tabù della nostra storia) devono essere desecretati e messi a disposizione di storici, associazioni e gruppi di studio, persone di assoluta fede che possano finalmente fare luce sulla nostra storia.

Penso ad Aldo Giannuli e a storici come Nicola Tranfaglia scomparso di recente.

Altrimenti è solo altro fumo che si alza per nascondere il quadro che è già di per sé inquietante.

Perché partendo da Portella, fino alle stragi di mafia, passando per Bologna, quello che per molti è un mistero per me è solo il volto del potere nascosto che tiene bloccato questo Paese sin dalla sua nascita.

Foto Pixabay

Questo articolo è stato pubblicato qui

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