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Il Carnevale di Venezia, le dodici Marie. Il Volo della Colombina e la pioggia

Il primo sabato del carnevale di Venezia è stato rovinato dalla pioggia. Sono così state annullate tutte le manifestazioni ufficiali all’aperto. Hanno potuto sfilare solo le dodici Marie, una breve comparsa su di un vaporetto al coperto e così i fotografi si sono scatenati nel riprenderle. Il Volo della Colombina avvenuto questa mattina in Piazza San Marco, apre ufficialmente il Carnevale di Venezia 2013.

 

Circa settantamila persone hanno affollato la piazza per assistere al Corteo delle dodici Marie e delle maschere storiche. Dalla balconata di Piazza San Marco si è vista anche la protesta dei cittadini contro la presenza dello sfilare delle grandi navi da crociera lungo i canali della Laguna. Tornando un attimo indietro nel tempo ci piace raccontare cosa rappresenta il Corteo delle dodici Marie ed il Volo della Colombina. Sin dagli inizi della storia di Venezia, nel giorno della purificazione di Maria, proprio il 2 febbraio, era antica usanza far benedire tutti i matrimoni in un’unica volta. Una sorta di benedizione delle spose. L’unica sede vescovile che all’epoca era la Cattedrale di San Pietro di Castello. Nello stesso giorno erano benedette le nozze di dodici ragazze di povere origini, che per l’occasione erano vestite e ingioiellate in modo sfarzoso, prendendo in prestito i gioielli del tesoro di San Marco. Nell’anno 973, nel corso di una di queste cerimonie, ci fu un assalto da parte dei pirati, che rapirono le spose con i loro gioielli. La popolazione accorse in massa per liberare le spose e ci riuscì vittoriosa, salvando anche i gioielli. E proprio in onore della vittoria sui pirati, fu istituita la Festa delle Marie, che prevedeva il sorteggio delle dodici fanciulle, tra le più belle ma povere, ed il sorteggio delle famiglie patrizie che si sarebbero occupate dei loro preziosi abiti nel giorno più bello della loro vita. Una volta pronte, nel giorno stabilito, raggiungevano le principali chiese di Venezia, scortate da un corteo di barche per assistere alle cerimonie. In ogni luogo erano preparati rinfreschi con balli e danze perché era di buon auspicio avvicinarsi ad esse. Negli anni la festa assunse una grande importanza, al punto tale che i balli e festeggiamenti avevano una durata di anche per nove giorni ed accorrevano così forestieri da ogni parte del mondo per ammirare così tanta bellezza.

Da qualche anno ormai, poiché la festa cadeva del periodo dei festeggiamenti di Carnevale, Il Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, ha così organizzato l’evento in Piazza San Marco, con la Premiazione nell’ultimo giorno della Maria dell’anno. Sappiamo che il Carnevale di Venezia ha origini antichissime, e che il primo documento ufficiale dove viene dichiarata una festa pubblica risale al 1296, quando con un editto Il Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno antecedente la Quaresima. Durante il Carnevale, le attività e gli affari dei veneziani passavano in secondo piano, erano importanti solo le feste, le burle e i divertimenti che avvenivano in Piazza San Marco, lungo La Riva degli Schiavoni, e in tutti i principali campi e campielli di Venezia.

Proprio in un’edizione del Carnevale del Cinquecento, fu realizzato un evento straordinario: Un giovane acrobata turco riuscì con l’utilizzo di un solo bilanciere, ad arrivare alla cella campanaria del campanile di San Marco. Camminando in mezzo al frastuono della folla estasiata, sopra una corda lunghissima che partiva da una balconata ancorata sul molo della Piazzetta. Nella discesa invece raggiunse la balconata del palazzo Ducale, rendendo omaggio al Doge. Dopo il successo di questa impresa, che fu denominato il volo del turco, l’evento divenne l’apertura ufficiale del Carnevale. Per molti anni si cimentarono nell’impresa solo funamboli di professione, finche fu la volta di giovani veneziani che vollero dare prova di abilità e coraggio. Si giunse così a una variante in cui un uomo dotato di ali, e appeso con degli anelli alla corda, veniva issato e fatto scendere a grande velocità lungo la fune. Di qui il nuovo termine di volo dell’angelo. Il fortunato al termine della discesa, nel loggione del Palazzo Ducale, riceveva dalle mani del Doge, dei doni e somme di denaro. Nel 1759 però l’edizione terminò con una tragedia: ad un certo punto l’acrobata si schiantò a terra in mezzo alla folla terrorizzata. Proprio a causa di tale disgrazia, l’evento fu vietato. Da quel momento si sostituì l’acrobata con una grande colomba di legno. Durante il tragitto, partendo sempre dal campanile, distribuiva tra la folla fiori e coriandoli. Dalla prima di queste edizioni quindi Il volo Dell’angelo, divenne il Volo della Colombina. Evento che si tramanda e resiste sino ai giorni nostri.

 

 

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