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I media cambiano, ma la vecchia radio conquista sempre più ascoltatori

 

In un  sondaggio del 2004 è emerso che ben il 45% degli italiani preferisce la radio alla tv e non è difficile immaginare che tale percentuale sia oggi ancora più alta.

Di fronte ad una televisione spesso piatta e spesso troppo invadente, la radio in questo inizio di millennio si è riscattata dallo scarto iniziale infertogli dalla tv.

C’è stato un tempo in cui la radio sembrò destinata a svanire e invece oggi buona parte dei migliori programmi sia d’ intrattenimento sia di approfondimento sono proprio radiofonici.

La radio si è talmente evoluta tanto da sfruttare addirittura la potenza di internet, o meglio delle connessioni a larga banda. Il più celebre programma per la gestione di file audio e video, ovvero iTunes di Apple installato su più di cento milioni di Mac e Pc, dispone di un’intera sezione dedicata alla radio. Qui è possibile ascoltare comodamente centinaia di stazioni di tutto il modo tramite internet.

La radio ha un fascino tutto suo e soprattutto ha lo straordinario pregio di destare l’immaginazione dell’ascoltatore. La si può ascoltare guidando o lavorando, come sottofondo senza impegno, oppure può occupare completamente la mente dell’ascoltatore, magari con un coinvolgente dibattito sui più svariati argomenti.

Insomma dal comico, come la celebre e sublime trasmissione di Fiorello e Baldini “ Viva Radio2”, all’approfondimento di programmi come “Fahrenheit”, titolo mutuato dal geniale capolavoro di Ray Bradbury “Fahrenheit 451”, la radio è capace di soddisfare ogni genere di palato, anche il più raffinato.

La radio è oggi molto più interessante ed affascinante dell’appesantita e svuotata TV, offre molti più contenuti e in modo più raffinato con una sorta di delicatezza, di garbo del tutto estranei al tracotante mezzo televisivo. Infatti anche se rimangono dei programmi televisivi di tutto rispetto come “Quark”, “Per un Pugno di Libri”, “Le Storie – Diario Italiano”  e non molti altri, in linea generale la televisione si è orientata su programmi senza contenuti dove spesso l’unica cosa che viene trasmessa agli spettatori è l’elogio dell’idiozia umana.

La radio, come l’Araba Fenice, sembra essere risorta dalle proprie ceneri piena di grinta e vitalità; non possiamo che augurarle una lunghissima vita. 

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