I centoquarant’anni di Roma Capitale
Una serie di iniziative espositive per festeggiare Roma non più Comune ma Capitale, per i suoi centoquarant’anni, per decreto e volontà del Governo.
L’attuazione del decreto che trasforma in modo sostanziale lo status giuridico di Roma, non più Comune ma ente speciale Roma Capitale, è stata l’occasione per festeggiare, con una serie d’iniziative, i centoquarant' anni di Roma Capitale, che anticipano di un anno i cento cinquanta dell’Unità d’Italia. Il Consiglio Comunale si modifica in Assemblea Capitolina.
Così tra le tante iniziative, con alcune mostre come quella negli spazi delle Scuderie del Quirinale , si articola il percorso espositivo “1861. I pittori del Risorgimento”. Si assiste dunque ad un confronto tra la pittura italiana e gli eventi che accaddero tra il 1859-1860, anni in cui si svolsero la Seconda Guerra d’Indipendenza e la spedizione dei Mille, e il 1861, anno della proclamazione del Regno d'Italia e che determinarono la conquista della libertà, dell’indipendenza e dell’unità nazionale. Accanto ai grandi dipinti di dimensioni monumentali che rappresentano l’epopea bellica nelle sue tappe fondamentali dei pittori protagonisti del Risorgimento, verranno accostate opere di dimensioni più contenute che documentano la partecipazione popolare e collettiva all’ideale risorgimentale. Al Museo di Roma la mostra si focalizza, con Il Risorgimento a colori, sulla figura dei pittori, patrioti e patrioti pittori della Roma del XIX secolo, illustrando, attraverso un’ampia selezione di un centinaio di opere, tra dipinti e sculture, gli eventi più significativi della Roma risorgimentale: dalla Repubblica Romana del 1849 alla sconfitta di Garibaldi a Mentana, fino al definitivo crollo del potere temporale della Chiesa con la presa della città da parte dei bersaglieri il 20 settembre 1870. Il percorso espositivo si conclude con una serie di opere che illustrano le iniziative di Pio IX dopo il ritorno a Roma dall’esilio di Gaeta: la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione e l’inaugurazione della colonna, dedicata alla Vergine, in piazza di Spagna; la commissione di importanti scavi archeologici che portarono al ritrovamento dell’Ercole Righetti presso Campo de’ Fiori e dell’Augusto a Prima Porta; la macchina pirotecnica incendiata sul Pincio per la festività dei Santi Pietro e Paolo. Di fronte al Museo di Roma, attraversando corso Vittorio, è protagonista lo spirito patriottico di Giovanni Barracco, nell’omonimo Museo. Si ripercorre la vita del raffinato collezionista di scultura antica, dalla natia Calabria attraverso le varie Capitali del Regno sino a Roma e la sua partecipazione politica come deputato e senatore nel primo Parlamento dell’Italia unita. La mostra è anche l’occasione per proporre il nuovo apparato didascalico del Museo che permette di offrire al pubblico nuove e più esaurienti informazioni sulle opere della raccolta, sulle civiltà delle quali sono espressione, e di approfondire diversi temi e spunti suggeriti dal percorso museale attraverso diverse migliaia di anni di storia del Mediterraneo. Fuori dal “pacchetto” dei festeggiamenti di Roma Capitale, ma perfettamente in tema con l’atmosfera, la mostra “Il Risorgimento dei Romani” al Museo di Roma in Trastevere, con un centinaio di fotografie per ripercorrere il periodo risorgimentale, dal 1848 al 1870, e in particolare gli anni compresi fra la Repubblica Romana del 1849 e la presa di Porta Pia del 1870 che coincisero con il pieno affermarsi della nuova tecnica fotografica che, a Roma in particolare, ebbe un notevole sviluppo soprattutto nella ripresa di vedute e monumenti. Esponendo immagini dei luoghi simbolo della città e del potere temporale del papa, si potrà mostrare, inoltre, la particolare atmosfera in cui Roma e i romani vissero sia durante gli eventi precedenti la nascita del regno italiano che i lunghi anni sospesi, come una sorta di “limbo”, compresi fra il 1860 ed il 20 settembre 1870.
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