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Haiku, emozione in pillole che mette a nudo l’anima

Sarà la passeggiata Haiku a chiudere domenica 4 luglio a Celle Ligure (Savona) la rassegna di Libri al Sole, mostra mercato dal 2 al 4 luglio dell’editoria indipendente e dei libri liberi.

Haiku, emozione in pillole che mette a nudo l'anima

La passeggiata nei luoghi suggestivi della cittadina ligure è ideata per fornire un’ispirazione creativa ai cultori della poesia Haiku che anche nel nostro Paese si contano a decine di migliaia.
 
Cosa sia un haiku e in che modo questa forma di poesia rappresenti una messa a nudo dell’anima del compositore e di chi lo legge, lo dicono gli stessi autori: una composizione di 17 sillabe (5+7+5) suddivise in tre versi che esprimono un’immediata emozione di fronte alle cose minime e semplici di tutti i giorni.
 
Ovviamente la “passeggiata Haiku” di Celle Ligure offrirà spunti tratti dalla lussureggiante natura del luogo. Ma l’ispirazione a comporre può venire anche da un luogo chiuso o una città tutta cemento e acciaio o un sogno o una visione improvvisa. Lo conferma il prezioso volumetto “Acciaio dei giorni” edito da Quovadisedizioni (Bellinzona) e illustrato dagli acquarelli di Ross.
 
Gli Haiku modernisingulti di vita/nell’acciaio dei giorni” contenuti nel libro sono di Gianluigi Marini medico oncologo, docente di medicina Ayurvedica a Lugano e Milano, da anni appassionato ricercatore dell’Essere.
 
Osserva Marini: “Per comporre un Haiku basta uscire dal proprio guscio fatto di supponenze, doveri, abitudini tipiche di una giornata moderna e lasciarsi andare con infantile semplicità al mondo circostante, cogliendone l’essenza attraverso un’emozione improvvisa. Infatti solo se non si è soffocati dalle proiezioni dell’Io e dei suoi desideri, si può accedere a ciò che fa leggere il Vero”.
 
E gli acquerelli che nel libro illustrano i suoi componimenti? “Sono una scelta artistica di grande profondità” osserva ancora Marini. “La loro ispirazione è immediata senza possibilità di ripensamenti. Appartengono allo stesso lampo Zen che ha generato l’Haiku”.
 
Un semplice espediente moderno come tanti, l’Haiku, inventati per evadere dalla routine? Assolutamente no. Basta considerare che questa forma poetica ha origini antichissime quando nel 1600 il poeta giapponese Matsuo Basho, monaco in un monastero Zen, creò una vera e propria scuola. E riuscì nell’impresa di elevare i versi volgari, spesso scritti come semplice sollievo, ad una forma seria ispirata al Buddismo.
 
In epoche più recenti vi si cimentarono, solo per citarne alcuni tra i più famosi, Jack Kerouac, Paul Claudel, Edoardo Sanguineti e, con i famosi “ diciassette Haiku” Jorge Luis Borges. Oggi in Italia gli adepti che sono più di diecimila, comunicano tra loro tramite e-mail al sito fornito da Google Groups.

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