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Gli studenti contestano il palco del 12 marzo

La giornata del 12 marzo ha visto vari cortei, varie iniziative sparse sull'intero territorio nazionale a difesa della Costituzione, ma anche della Scuola Pubblica.

Ciò che è passata in terzo piano nella giornata del 12 marzo, è stata la contestazione di una parte consistente del movimento studentesco.

Al grido di buffoni, il corteo partito dalla Sapienza ha criticato il fatto che molti esponenti politici presenti al C Day, in verità sono i primi veri responsabili della distruzione della Scuola Pubblica e Università Pubblica.

Il Corteo studentesco dirigendosi verso il lungotevere, percorrendo via della non Conciliazione per giungere in piazza Bocca della Verità ha espresso giuste critiche verso una forma di mera ipocrisia collettiva.

Siamo in campagna elettorale.

La CGIL convoca sciopero elettorale generale, ma non full time.

I partiti della Sinistra, i primi responsabili del processo di autonomia della Scuola, dell'aziendalizzazione della Scuola pubblica ora dicono che la scuola pubblica deve esser difesa.

Certo, giusto.

Ma non tutti hanno la memoria corta.

Chi ha introdotto i POF? Chi ha introdotto il concetto di concorrenza tra scuole pubbliche? Per non parlar dell'Invalsi, della meritocrazia o della riforma Moratti, che il governo di sinistra, quando poteva, in verità, non ha voluto abrogare, e poteva farlo. Bastava poco.

E la riforma Moratti ha spianato la strada ai piani della Gelmini.

Ma ora non è momento delle polemiche si dirà.

Tutti uniti.

Uniti con chi vincerà le prossime elezioni (Pd?), se le vincerà e se mai ci saranno, per continuare a massacrare il Pubblico a sostegno della logica della privatizzazione.

Chiaramente la situazione è a dir poco complessa.

Crisi economica, rivolte indotte nel Nord Africa, complotti mediatici internazionali, terremoti, e repressioni preventive, successive di ogni tipo.

Un comunicato degli studenti di Milano su retestudenti.noblogs.org, evidenzia che quelli che ora scrivono sono le studentesse e gli studenti milanesi del movimento che quest’autunno ha scosso l’Italia, invadendo ogni piazza del paese e raggiungendo i mezzi di comunicazione di ogni parte del mondo. Siamo gli studenti del movimento che si è opposto e continua a opporsi alla privatizzazione dei beni comuni, alla mercificazione dei saperi, alla volontà di piegare ogni aspetto dell’esistenza alla logica del profitto. Siamo gli studenti che hanno lottato e lottano per il futuro, per le possibilità di progresso sociale, e di sviluppo sostenibile. Per il futuro dei giovani che non vedono nessun’altra forma di occupazione se non precaria, per il presente degli operai e di tutti i lavoratori che si vedono sottrarre, sotto ricatto, i posti di lavoro e i diritti inalienabili di tutti i lavoratori.

Sottolineano in particolar modo di aver sempre rivendicato la loro autonomia e indipendenza dalle dinamiche di palazzo.

Per questo motivo non aderiamo alla manifestazione del 12 Marzo, che riteniamo un vano tentativo , da parte di forze politiche ormai incapaci di costruire un proprio percorso di opposizione, di cavalcare il consenso che siamo riusciti a costruire attorno al movimento studentesco e alle tematiche riguardanti la scuola pubblica.
Non condividiamo una mobilitazione senza piattaforma, promossa da soggetti politici che non si sono mai opposti al processo di demolizione della scuola pubblica, da esponenti di centro destra e centro sinistra che hanno condiviso e sostenuto i tagli alle scuole statali a favore delle private.

Ma guardano con favore alla data del 25 marzo, giorno del non più sciopero presunto generale della CGIL nella Scuola, ma caratterizzato da iniziative sostenute dalla Cgil, ovvero da “mobilitazioni e attività in tutto il territorio per respingere l'attacco alla democrazia e ai diritti nei settori pubblici e per la difesa della conoscenza pubblica”, come ricordato da una nota della stesso sindacato.

Ciò perché vista l'indizione della sciopero nella data del 6 maggio quello del 25 marzo è stato revocato.

Troppi scioperi fanno male alla democrazia a quanto pare, ma anche alle tasche dei lavoratori.

Perché non riproporre le casse di solidarietà di resistenza per sostenere anche dal punto di vista economico la perdita del salario a causa dello sciopero?

Il tema quindi, secondo gli studenti milanesi, non è se gli studenti si mobiliteranno il 12 Marzo, ma se il 12 Marzo la scuola pubblica sarà oggetto di difesa costituzionale o sarà, come noi crediamo, un feticcio, un’ulteriore chiave per parlare di quanto la figura personale di Berlusconi sia in grado di governare o meno. Gli studenti continueranno in autonomia la propria mobilitazione nelle prossime settimane nella speranza che si parli di scuola e di formazione, non con la retorica e la strumentalità del momento e sfruttando le uscite indegne di Berlusconi, ma con un’idea chiara su come si vuole costruire una scuola pubblica di tutti e per tutti su cui bisogna aprire un vero dibattito pubblico e politico nel Paese. Firmato Laboratorio di Partecipazione Studentesca Rete Studenti Milano
Assemblea dei collettivi

Sarebbe forse opportuno effettuare riflessione collettiva anche sulle responsabilità del maggior sindacato nazionale quale la CGIL, sul perché ha indetto lo sciopero, e con tanta fatica il 6 maggio, sciopero generale, in prossimità delle prossime elezioni amministrative vero primo test elettorale del governo ma anche per il Pd.

Questo sciopero più che per tutelare i meri interessi dei lavoratori sembra esser di natura generale elettorale e certamente non generalizzato, quindi a sostegno proprio del Pd.

Una riflessione sul punto è dovuta, specialmente per tutte le studentesse e tutti gli studenti, che dicono di rivendicar la loro autonomia ed indipendenza e di avere a cuore la tutela e la difesa della scuola pubblica, università pubblica.

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