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Gli eco-cuccioli bresciani allevati dal MIT

Come integrare i nuovi media e le tecnologie di comunicazione mobili all’interno del tessuto sociale di una città? In che modo aumentare il flusso informativo all’interno delle comunità urbane? Come promuovere lo sviluppo sostenibile, la collaborazione civica ed i comportamenti responsabili tra le nuove generazioni di nativi digitali?

Un esperimento di ri-progettazione del presente, inusuale ed affascinante, è stato tentato grazie alla collaborazione tra Mobile Experience Lab (diretto dall’italiano Federico Casalegno), sezione del Design Lab del MIT ed il Centro Innovazione e Tecnologie della Provincia di Brescia.

Un workshop esteso, della durata di due semestri, ha prodotto idee, scenari, concetti che costituiranno dei punti di partenza per successivi progetti.

Quattro sono le idee base che definiscono la re-interpretazione della realtà urbana di Brescia, vista come:

  • un ecologia di informazioni generate dagli utenti
  • un sistema di sotto-culture che interagiscono, competono, apprendono
  • un sistema di spazi statici e dinamici che agevolano la creazione di scambi sociali ed economici
  • un sistema nel quale le comunicazioni tra gli individui e la collettività è sono favorite da oggetti e scelte “di tendenza”

Da queste linee sono scaturiti due sotto progetti:

  • Brescia 2.0, ovvero un’infrastruttura di servizi virtuali localizzati negli autobus e nelle fermate che possa funzionare come piattaforma aperta per la generazione e condivisione dei contenuti
  • Ecopets, un sistema di accessori personali interattivi (tipo open spimes, aggiungo io) ed alla moda per il monitoraggio dell’inquinamento, per il social networking e per l’utilizzo del trasporto pubblico; questi oggetti dovrebbero trasformare i comportamenti eco-sostenibili in status symbol.

E’ evidente qual’è la strategia del gruppo di lavoro: esportare nel mondo fisico strumenti e stimoli dell’ecosistema digitale frequentato dai giovani, sfruttando anche i meccanismi “attraenti” di mode e tendenze.

Ne è un ulteriore esempio il progetto-pilota Ride.Link, che verrà sperimentato a partire da settembre 2008.

L’obbiettivo è quello di implementare un sistema di ridesharing che aiuti i giovani nel consumo responsabile di alcool, unendo due significati di social network, quello più utilizzato oggi di comunità online con quello più tradizionale di rete sociale di mutua assistenza.

Il cuore del sistema è un braccialetto che permette di calcolare il tasso alcolico, per esempio all’uscita di una discoteca: se non si è in grado di guidare, il braccialetto invia un segnale ad una centrale che automaticamente provvede ad inviare un messaggio (sms, email, IM) ad un componente disponibile della propria rete sociale, un amico, un fratello, un genitore che provvederà a recuperarci.

Per avere più dettagli sul “progetto Brescia” un report breve od uno esteso (in pdf).

Altri progetti del Mobile Experience Lab che coinvolgono città italiane sono:

Firenze

Trento

E’ in corso inoltre una partnership con la Rai, future media for everyone.

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