• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Giovanni Cerri "L’Italia che partiva. Via mare verso l’America"

Giovanni Cerri "L’Italia che partiva. Via mare verso l’America"

Venti quadri in bianco e nero riportando l’attenzione su uno dei fenomeni sociali e culturali più pregnanti della storia italiana, che vide tra il 1876 e il 1925 più di sei milioni di italiani lasciare il proprio paese per raggiungere gli Stati Uniti

Curata dalla storica dell’arte Barbara Vincenzi, sostenuta dal Museo Italo Americano of San Francisco, l’esposizione traccia le storie di uomini e donne che, spinti dalla speranza di una vita migliore, tra la fine del XIX° e l’inizio del XX° secolo intrapresero viaggi transoceanici estenuanti verso l'America, partendo dai quattro porti d’imbarco autorizzati di Genova, Napoli, Palermo e Messina.

Viaggi per mare su navi a vela o piroscafi che duravano dalle tre alle cinque settimane, resi ancora più faticosi dal sovraffollamento e dalle condizioni igienico-sanitarie dei locali dove gli emigranti trascorrevano l’intera traversata; luoghi che favorivano la rapida diffusione di malattie, dove respirare era quasi impossibile con l’aria piena del fumo e dei vapori delle macchine, e i letti erano formati da sacchi di paglia increspati e maleodoranti sistemati in anguste cuccette di legno, mettendo a dura prova le condizioni fisiche di passeggeri che, in molti casi, erano scarse già prima della partenza.

LA MOSTRA

L’intera narrazione visiva volutamente in bianco e nero, come se fosse essa stessa documento storico, è un invito a riflettere sul passato migratorio italiano e nasce da un attento lavoro sulla memoria e sul ricordo di quello che sono stati i nostri antenati che, a cavallo tra i due secoli, affrontarono il mare per cercare fortuna in un altro continente, con tradizioni, abitudini e leggi differenti.

Una mostra la cui genesi è iniziata dal recupero “in rete” di immagini, documenti, fotografie e cartoline capaci di condensare il senso di storie tanto intense quanto drammatiche: la ressa sui moli, le visite mediche prima dell’imbarco, la salita sulle navi con valigie enormi e pesanti caricate a fatica sulle spalle, i saluti struggenti, gli addii, i volti di bambini e adulti, il gesto del primo avvistamento del suolo americano, il grido “l’America!” e il saluto alla Statua della Libertà, il mettersi in fila per le ispezioni, l’attesa dello sbarco verso un mondo sconosciuto.

Immagini capaci di restituire una prospettiva intima sui sacrifici e le speranze dei nostri antenati, che svolgeranno un ruolo chiave negli Stati Uniti nella costruzione di infrastrutture come grattacieli, ponti e ferrovie, così come nel settore agricolo. Uomini e donne che contribuirono a plasmare il mondo che conosciamo e in cui oggi viviamo.

Dei dipinti presenti al Galata Museo del Mare uno solo, intitolato “Il viaggio”, è a colori. Un quadro di grandi dimensioni (150x250) “quasi astratto e privo di narrazione diventa una sorta di porta virtuale e l’inizio di un viaggio interiore, lo stesso percorso che ha affrontato l’artista intraprendendo questa avventura, lo stesso, in un arco temporale differente, che intraprenderanno i visitatori”, come sottolinea Barbara Vincenzi nel suo testo in catalogo.

Esposto senza telaio come fosse una vela di una nave, attraverso macchie di colore, colature e linee casuali, simboleggia l'incertezza e il non definito di determinate avventure della vita, lasciando al visitatore la più completa libertà di riflessione sul significato del viaggio e dell’importanza di tutte quelle storie individuali e collettive che allora contribuirono a comporre il tessuto della nostra identità nazionale.

La mostra rende infine omaggio anche a tre figure emblematiche legate all'emigrazione italiana: Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (Nick and Bart), i due attivisti e anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti che nel 1927 furono condannati alla sedia elettrica per duplice omicidio, per poi venire assolti cinquant’anni dopo dal Governatore Michael Dukakis; George Moscone, il sindaco di San Francisco di origini liguri progressista e difensore dei diritti civili ucciso nel 1978 insieme all’attivista Harvey Milk, da un ex consigliere comunale.

La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Italo Americano of San Francisco e al sostegno di Valla Morrison & Schachne Inc. PC, Mediafilm, Officine Mara, ARAG e Axa e Gec &co intermediazioni assicurative.

Durante la mostra verrà mostrato il video che il regista Mauro Conciatori ha girato nello studio di Giovanni Cerri sul progetto della mostra al Galata Museo del Mare.

“L’Italia che partiva. Via mare verso l’America” sarà visitabile con il biglietto d’ingresso del Museo.

Orari Galata Museo del Mare: martedì – venerdì ore 10.00 - 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00); sabato, domenica e festivi ore 10.00 - 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00); lunedì chiuso.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità