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Giordania: giornalista accusato di ateismo rischia la pena di morte

Il gior­na­li­sta e scrit­tore gior­dano Salih Kha­ri­sat rischia la pena di morte con l’ac­cusa di apo­sta­sia e di “atei­smo”. Denun­ciato da un gruppo di avvo­cati sala­fiti, capeg­giati da Musa Abde­li­lat, è accu­sato di aver offeso l’i­slam. Verrà pro­ces­sato il 24 giu­gno da una corte isla­mica.

È stato messo sotto accusa per aver scritto arti­coli in cui si par­lava di non esi­stenza di Dio, non­ché di nega­zione del sovran­na­tu­rale e dei mira­coli. Tutto ciò è stata con­si­de­rata dai cen­sori una deri­sione del Corano e l’e­spres­sione di una reli­gio­sità non isla­mica, che ritiene la tra­di­zione illu­so­ria e men­zo­gnera.

Il gior­na­li­sta si è difeso, soste­nendo che le accuse sono frutto di errori e man­cata com­pren­sione di ciò che aveva scritto. “Tra me e i sala­fiti non c’è alcun motivo di rivalsa”, ha detto, “anzi siamo impli­ci­ta­mente con­cordi sulla neces­sità di rileg­gere la sto­ria alla luce della ragione”. “Pur­troppo”, ha aggiunto, “c’è una parte della cono­scenza con­si­de­rata molto peri­co­losa: l’u­ma­nità ancora piange per l’in­giu­sti­zia inflitta a Socrate”.

Kha­ri­sat si è appel­lato a diverse orga­niz­za­zioni inter­na­zio­nali per la tutela dei diritti umani e realtà lai­che della società civile gior­dana, affin­ché venga tute­lata la libertà di espres­sione e di pen­siero.

Il regno di Gior­da­nia è uno stato for­mal­mente laico, ma sono ammessi tri­bu­nali che appli­cano la sha­ria e già nel 2008 un poeta, Islam Sam­han, è stato accu­sato di bla­sfe­mia per alcuni suoi versi. Negli ultimi mesi è cre­sciuta l’in­fluenza degli inte­gra­li­sti isla­mici, che pro­te­stano con­tro la monar­chia.

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