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Flashmob in 4 città contro la delocalizzazione dei call center

I lavoratori Almaviva Contact di Catania, Palermo, Roma e Napoli annunciano un flashmob per protestare contro le delocalizzazioni che danneggiano il settore del call center. L’appuntamento è per il 6 aprile alle 18:00, sono invitati a partecipare tutti i lavoratori del settore che risiedono in una di queste città. [Conferma su Facebook: CATANIA - PALERMO - ROMA - NAPOLI]

L’idea di organizzare un flashmob in contemporanea con altre città parte dai lavoratori di Catania, recentemente colpiti dalla notizia degli esuberi. Isabella Cassibba, Rsu Slc Cgil di Catania, ha inviato a tutte le sedi d’Italia questo comunicato:

“Nell’ultimo periodo tra i lavoratori del gruppo Almaviva Contact serpeggia una grande preoccupazione: la perdita del posto di lavoro dovuta al fenomeno chiamato delocalizzazione. Fino ad oggi la politica e le istituzioni hanno dimostrato una totale indifferenza al problema. Proprio per questo motivo, noi Rsu del gruppo Almaviva Catania, abbiamo deciso di sensibilizzare i lavoratori proponendo un’azione di flashmob, che oltre a coinvolgere i lavoratori possa sensibilizzare l’opinione pubblica e raggiungere i vertici della politica. Abbiamo poco tempo per farci sentire, abbiamo bisogno di essere tutti uniti in questa lotta. Giorno 6 aprile alle ore 18:00, unitevi a noi organizzando un flashmob nella piazza principale della vostra città! Mettete anche a disposizione degli stand per far firmare una petizione contro la delocalizzazione. Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di tutti. Diffondete la voce ad amici e cari poiché è un problema attuale e futuro di tutti. UNITI SI VINCE!”

L’appello dei colleghi catanesi è stato raccolto con entusiasmo dalle altre sedi, come testimonia il segretario provinciale della Cisalcom di Palermo, Salvo Montevago. “Il significato più importante di un’azione di questo tipo è l’unità tra i lavoratori, perché anche se viviamo in diverse città chiediamo tutti la stessa cosa: frenare la delocalizzazione selvaggia che danneggia il settore“. Palermo ha già sperimentato sulla propria pelle il dramma della delocalizzazione (verso l’Albania), mentre Catania e Napoli stanno facendo i conti solo adesso con i capricci di Vodafone. A Roma stanno vivendo una delocalizzazione ancora più meschina, ovvero quella che si consuma all’interno del territorio italiano.

“Le modalità di protesta – spiega di nuovo il segretario della Cisalcom di Palermo - sono diverse in ogni città, per quello invitiamo i lavoratori a confermare la partecipazione nell’evento Facebook corrispondente: per essere informati su tutti i dettagli”. E non sono solo le modalità del flashmob a cambiare, anche l’appoggio del sindacato è diverso da città a città. A Roma la vertenza è seguita sin dall’inizio dai CobasAlmaviva, molto attivi anche su Facebook; a Catania invece l’appello lanciato dai lavoratori è stato accolto positivamente dai sindacati confederati; mentre a Palermo è influente la presenza di Cisalcom, come attesta anche il costante impegno di tutto il direttivo in forza, che condivide giorno per giorno le informazioni sulla vertenza nei diversi gruppi Facebook dedicati ai lavoratori di Almaviva Contact.“Allo scoccare delle 18:00 chiunque passi davanti al centro commerciale Cinecittà 2, dovrà congelarsi e restare immobile per 60 secondi, al termine dei quali tutti urleremo per tre volte in coro “NO ALLA DELOCALIZZAZIONE”, spiega Raffaele Carbotti, lavoratore Almaviva Contact di Roma. “Noi lavoratori della sede di via Lamaro, a Roma, stiamo aspettando gli esiti dall’indagine avviata dall’Ispettorato del Lavoro, ma sappiamo già che dovremo aspettare fino a fine giugno”, racconta Giuseppe Marotta. “Ma non possiamo stare zitti davanti a quello che sta succedendo ai nostri colleghi in tutta Italia. Noi partecipiamo soprattutto per dare un segnale di solidarietà e unità. I colleghi di Palermo rischiano l’esubero per motivi di spazio (ne abbiamo parlatoqui), per colpa della delocalizzazione decisa da Vodafone si prospetta la cassa integrazione a Catania, mentre da Napoli arriva la notizia di 400 esuberi. È un problema che riguarda tutto il settore“, insiste Marotta.

L’isola dei cassintegrati, che racconta le proteste dei lavoratori Almaviva da mesi, fa suo l’appello a scendere in piazza. Se lavorate nel settore del call center vi aspettiamo a CataniaPalermoRoma o Napoli, il prossimo 6 aprile alle 18:00.

di Marco Nurra | @marconurra

Questo articolo è stato pubblicato qui

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