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Finlandia: un referendum per uscire dall’euro

Non si placano le ‘rivolte’ anti europeiste all'interno dei paesi dell’area euro, tra questi è ora il turno della Finlandia.

Il deputato finlandese ed ex ministro degli esteri, Paavo Vayrynen

Il deputato finlandese ed ex ministro degli esteri, Paavo Vayrynen, ha lanciato una raccolta di firme con l’intento di indire un referendum per decidere l’uscita dall’euro della Finlandia. L’iniziativa, partita il 16 luglio scorso, ha già raccolto oltre 30mila firme (link al sito web) che, per un paese da 5 milioni di abitanti, è un numero assai rilevante.

I motivi del referendum

Vayrynen ritiene che la Finlandia abbia sofferto l’appartenenza alla zona euro più della maggior parte degli altri Stati membri. Il parlamentare finlandese è dell’opinione che l'area euro non ha avuto uno sviluppo pari a com’era stato prospettato inizialmente dal governo al Parlamento nazionale nel 1998. La crisi greca, inoltre, ha evidenziato le lacune del sistema monetario legato all'euro. Il sistema decisionale, in merito alla politica economica europea, ha cambiato le sorti di molti paesi in modo da ridurre considerevolmente la loro indipendenza economica, e questo fatto ha determinato molti problemi al popolo finlandese.

“L’affiliazione all’unione monetaria ha causato perdite finanziarie per la Finlandia, aumentato la disoccupazione e il dato del disavanzo pubblico è peggiorato di anno in anno”, lo ha dichiarato lo stesso Vayrunen alla conferenza stampa organizzata in occasione della presentazione dell’iniziativa referendaria, poi ha aggiunto: “Molte delle risorse economiche sono state utilizzate per sostenere finanziariamente gli Stati membri in difficoltà. Questi meccanismi di sostegno ai paesi in crisi rischia di ridurre la sopravvivenza e l'indipendenza economica della Finlandia”.

La posizione dell’ex ministro degli esteri finlandese è del tutto comprensibile. La crisi della zona euro è dovuta alla presenza di paesi dalle diverse economie che poco si amalgamano fra loro. La causa principale deriva dalla mancanza di una effettiva unione politica che crei le condizioni di equilibrio legislativo fra gli Stati membri. Inoltre, l’euro sembra determinare gli stessi 'guai' per tutti i paesi aderenti alla moneta unica: aumento della disoccupazione, minori diritti sociali e maggiore debito pubblico. A quanto pare, sembra che siano solo questi gli unici effetti che ‘uniscono’ realmente le sorti dei paesi dell’eurogruppo.

Gli effetti dell’eventuale uscita dall’euro della Finlandia

Se il referendum dovesse stabilire l’uscita della Finlandia dalla moneta unica, l'euro potrebbe venire introdotto a fianco della moneta nazionale. In questo caso la Finlandia tornerebbe a stampare una propria moneta e la sua politica economica avrà la stessa posizione degli altri paesi nordici, come la Danimarca è la Gran Bretagna.

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