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Fascismi e revisionismi storici: Abrogare la Legge sul Giorno del Ricordo

La memoria condivisa non esiste, non può esistere e non potrà mai esistere perché ha come unico scopo quello di piegare ogni verità storica ostile alla "non" verità a cui aspira il revisionismo storico. Seguendo la logica della giorno del ricordo, introdotta con la legge del 2004, e che un grande scrittore come Boris Pahor ha definito "poco europea", in cosa consisterebbe la "verità" storica che si sta consegnando alle generazioni future?

Ignorate le cause e gli effetti del fascismo e del nazismo, e tutte le barbarie compiute contro gli "slavi" accade, secondo la disonestà storica di chi cura questa operazione, che di punto in bianco arrivano i cattivi barbari, banditi, criminali, comunisti "slavi", occupano Trieste e Gorizia, spazzano via tutto quello che è italiano, uccidono poveretti che non avevano colpe, li gettano vivi nelle foibe, donne, anziani, bambini, impiccano in modo selvaggio però poi per fortuna gli americani convinceranno i cattivi e disumani jugoslavi ad andare via e finalmente, Gorizia e Trieste poi potranno festeggiare la loro libertà e la loro liberazione che sarà 12 giugno del 1945.

Stesso discorso per l'esodo biblico dei 350 mila esuli, questa è la cifra dogma che si continua a presentare, e l'ignaro cittadino che non conosce i fatti penserà, ascoltando le storielle di chi vuole la memoria condivisa, che questi poveretti italiani sono stati cacciati tutti insieme ed in blocco via da terre che da sempre parlavano italiano, come "le pietre",come qualcuno ha in modo incredibile ricordato, dunque da sempre italiane, ancor prima dell'esistenza dell'Italia, e la loro unica colpa era quella di essere gente italiana. 

Questa è la sintesi di cosa è stato inculcato dal sistema sul giorno del ricordo. Una legge, voluta anche da una certa "sinistra" governativa italiana, che ha riabilitato fascisti e fascismi passando dal concetto fuorviante ed inventato del "martirio", una legge che ha mescolato vicende distinte come quelle degli esuli con quelle delle foibe, danneggiando gli stessi esuli, che pur complessivamente hanno beneficiato nel corso della storia in tanti di diversi interventi e misure e priorità. Una legge che fino a quando continuerà ad esistere continuerà a facilitare tensioni in zone territoriali che non hanno condiviso lo spirito a dir poco pessimo della legge del ricordo italiana, perché si presta a giochi politici nazionalistici, perché è stata utilizzata per mistificare la storia, perché vuol fare di tutta l'erba un solo fascio, perché non contestualizza la storia e gli eventi e che potrà sempre un giorno legittimare la restituzione di quelle terre ancora oggi contese da qualche estremista nazionalistico italiano, dove si confondono patriottismo con nazionalismo come se niente fosse. D'altronde in un Paese, quale l'Italia che non ha punito i criminali di guerra fascisti, che ha legittimato la forza paramilitare quale Gladio, di cosa stupirsi? L'unica cosa buona e giusta da fare è una sola, abrogare la legge sul giorno del ricordo, perchè è una grande schifezza dal punto di vista storico, etico e morale almeno per come impostata ed usata nella maggior parte dei casi.

Concludo riportando la sintesi di quanto scritto dal collettivo Nicoletta Bourbaki che è il nome usato da un gruppo di inchiesta su Wikipedia e le manipolazioni storiche in rete, formatosi nel 2012 durante una discussione su Giap di Wu Ming: " Il bilancio, a dieci anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, è agghiacciante. Tra foto farlocche, onorificenze a nazifascisti assortiti, e discorsi ufficiali privi di qualunque fondamento storico, il GdR sembra essere diventato uno dei pilastri dell’identità nazionale italiana, a suggello di un ripugnante “patteggiamento della memoria” tra “ex comunisti” e “post fascisti”. L’epitome perfetta del paese reale. "

Marco Barone

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