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 Home page > Attualità > Società > Fantozzi è meglio di me

Fantozzi è meglio di me

Il ragioniere Fantozzi è un lavoratore vittima della gerarchia aziendale e mortificato dai colleghi d'ufficio.
Ma non verrà mai licenziato e godrà della pensione. 

Il ragionier Ugo Fantozzi non è mai stato licenziato dal Megadirettore Galattico Duca Conte Balabam.

Il metodico impiegato della grande industria privata italiana viene sistematicamente umiliato, tartassato, esposto a pubblica gogna nella mensa aziendale, costretto a massacranti turni no-stop, mobbizzato a più riprese, è vittima di infinite ingiustizie gerarchiche ma eternamente certo del suo posto di lavoro.

Fantozzi, la certezza del posto fisso

Ogni mattina per quarant'anni, il laborioso dipendente raggiunge l'ufficio, sicuro di trovare la sua seconda casa sempre aperta.

Scioperi, cassa integrazione, precariato, cessione di ramo d'azienda, spin-off, spezzatino e mobilità sono termini a lui ignoti, il diligente contabile - assunto a tempo indeterminato - non rischia mai il posto, la sua società non può essere acquisita per future speculazioni in borsa, il suo contratto non verrà mai declassato ed i Sindacati non dovranno combattere contro leggi e norme che facilitano la flessibilità (in uscita, ovvio).

Il ragioniere combatte per i suoi diritti, partecipa alla vita aziendale con falso entusiasmo (come non ricordare la leggendaria festa dell'ultimo dell'anno con i colleghi!), alterna vittorie (di Pirro) a clamorose batoste, sogna la carriera ed il ruolo di capo ufficio (basta citare l'epica partita di biliardo contro il Gran Maestro dell'Ufficio Raccomandazioni, l'Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani) ma - nonostante una vita di sacrifici e mortificazioni - l'onesto lavoratore ogni mese ha la garanzia di portare a casa lo stipendio e la matematica tranquillità di riscuotere la pensione.

Fantozzi possiede ciò che a noi, generazione di dipendenti privati degli anni duemila, manca: la certezza del futuro.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.67) 27 ottobre 2014 18:46

    Vero. Fantozzi non era licenziabile e aveva pensione assicurata. Alla faccia di quelli che: "la disoccupazione è tornata ai livelli del 1977". Palle.
    Ma Fantozzi era superiore anche sul piano della dignità. Lui subiva umiliazioni, ma ne era cosciente, non amava i suoi magadirtttori galattici, anzi li considerava degli stronzi.

    Vi è molta differenza tra chi subisce e lo sa e aspetta il momento opportuno di ribellarsi e chi invece subisce e pensa che sia giusto e non pensa a ribellarsi.
    Fantozzi si ribellò almeno due volte:
    1) quando andò a prendere lezioni di biliardo e vinse contro il suo direttore chiamando "merdaccia".
    2) quando esasperato prende la parola e dice "La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca!" al suo direttore che gli rompeva le palle coi film di autore. L’episodio è talmente famoso da essere riportato su wikipedia.
    Fantozzi aveva più dignità ed era più libero proprio perchè non era licenziabile e aveva la pensione. Sembra che i giovani questo non lo sappiano più.

    • Di Mario Monfrecola (---.---.---.75) 28 ottobre 2014 08:05
      Mario Monfrecola
      Dopotutto, siamo d’accordo: la generazione di Fantozzi - l’eroe-antieroe - è più tutelata dei giovani di oggi.
      Bene, avanti così.
    • Di (---.---.---.171) 28 ottobre 2014 11:53

      Oddio, parlare di Fantozzi come un eroe ribelle è un po’ eccessivo secondo me. Non si è ribellato almeno due volte, ma praticamente SOLO due volte e su questioni secondarie.

      Fantozzi non è molto diverso dai direttori megagalattici o da chi lo mobbizza, solo non può. Ma se potesse, ricoprirebbe volentieri la loro poltrona, allo stesso identico modo. La genialità della critica sociale operata da Villaggio è anche in questo.
    • Di Mario Monfrecola (---.---.---.78) 28 ottobre 2014 12:40
      Mario Monfrecola

      Non saprei dirti se Fantozzi è un eroe nel suo essere anti-eroe però una certezza generazione c’é: il ragionier Fantozzi - come tutti i suoi colleghi - non rischia mai il posto, non sale su una torre per protestare e non manifesta sotto le sedi governative.

      Umiliato sì ma mai licenziato, forse era proprio questa la situazione degli operai anni70?

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